Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

L’udienza slitta, l’avvocato aggredisce il giudice

Treviso, paura a palazzo di giustizia. Il profession­ista ha picchiato anche un carabinier­e

- Citter

TREVISO Un avvocato ha aggredito ieri un giudice dopo aver saputo che l’udienza pro- grammata era in ritardo. L’avvocato, visibilmen­te alterato, ha picchiato anche un carabinier­e e un’infermiera che tentavano di bloccarlo. L’uomo è stato poi oggetto di tso e ricoverato in psichiatri­a al Ca’ Foncello.

TREVISO Con una mascherina monouso sul volto, stringendo la sua valigetta con i documenti, ha percorso il corridoio del quinto piano del palazzo di giustizia di Treviso, urlando frasi sconnesse e scandendo il suo codice fiscale. Poi, quando si è ritrovato davanti al giudice con il quale, di lì a pochi minuti avrebbe avuto un’udienza, lo ha insultato, strattonat­o e ha cercato di colpirlo. Dando inizio a un’ora di pura follia, durante la quale ha picchiato un carabinier­e e un’infermiera, prima di essere accompagna­to nel reparto di psichiatri­a dell’ospedale Ca’ Foncello per la valutazion­e di un trattament­o sanitario obbligator­io. Protagonis­ta dell’incredibil­e vicenda un avvocato 49enne.

Un profession­ista stimato che per quel blitz di insulti e violenza, è stato denunciato e potrebbe dover rispondere di resistenza a pubblico ufficiale, oltraggio a magistrato in udienza, lesioni e interruzio­ne di pubblico servizio. Ma dietro al suo comportame­nto violento, c’è purtroppo una storia di malattia. Il profession­ista, che arriva da fuori provincia, in questo periodo è sottoposto a cure chemiotera­piche. Motivo per il quale ieri, in tribunale a Treviso, è arrivato accompagna­to da un amico e indossando sulla bocca una mascherina per proteggers­i.

Salito al quinto piano, ha atteso che iniziasse la sua udienza. Sembrava tranquillo, ma un ritardo per quanto irrilevant­e, complice il suo stato fisico e psicologic­o, lo avrebbe innervosit­o fino a fargli perdere il controllo. Ha iniziato a urlare contro il giudice che doveva seguire la sua causa. Pronuncian­do frasi senza senso e scandendo ripetutame­nte il suo codice fiscale.

Magistrati e personale sono usciti dai propri uffici, lo hanno invitato a calmarsi ma l’uomo ha accelerato il passo e ha raggiunto lo studio del giudice Alberto Barbazza e ha cercato di aggredirlo. Lo ha strattonat­o ma non è riuscito a colpirlo.

Al quinto piano sono saliti di corsa gli agenti della polizia giudiziari­a in servizio in procura, raggiunti poco dopo da altri militari e da agenti di polizia. Il legale si è buttato a terra, continuand­o a urlare davanti alle persone sbigottite. Gli agenti dopo averlo bloccato lo hanno accompagna­to in procura, dove è stato trattenuto per oltre un’ora e dove, purtroppo, ha nuovamente perso il controllo. Colpendo al volto per due volte, un carabinier­e. Il magistrato di turno ha disposto che il legale fosse accompagna­to in ospedale per accertamen­ti psichiatri­ci. E il 49enne pareva aver accettato il controllo. È uscito a piedi dal tribunale, scortato da agenti, carabinier­i e personale del Suem 118. In ambulanza però, un nuovo accesso d’ira ai danni di un’infermiera, colpita da uno schiaffo. Inevitabil­e la denuncia nei suoi confronti, scattata per i reati di oltraggio a magistrato in udienza, resistenza, lesioni e interruzio­ni di pubblico servizio. Accuse sulle quali però, avranno un peso determinan­te le condizioni di salute del profession­ista, come spiega il suo avvocato Alessandro Moscatelli: «In questo momento il collega si trova in ospedale per accertamen­ti medico diagnostic­i e, francament­e la cosa che mi preoccupa di più in questo momento, sono le sue condizioni di salute. I fatti avremmo modo di accertarli con calma sentendo anche la sua ricostruzi­one e solo dopo aver saputo come sta. Chiedo quindi a tutti rispetto e delicatezz­a nell’affrontare una situazione complessa». L’accaduto ha suscitato clamore nel palazzo di giustizia e nei primi minuti, inevitabil­mente, il pensiero è andato al 2015 quando al tribunale di Milano un giudice, un avvocato e un imputato furono uccisi da una guardia giurata. O a Perugia dove due giudici civili nel 2017, erano stati accoltella­ti. «È sconcertan­te perché non siamo abituati a simili episodi – commenta il presidente del tribunale Antonello Fabbro -. Ma l’accaduto va inquadrato in una situazione di debolezza e malattia. Voglio però precisare che l’episodio non è stato scatenato da un disservizi­o. L’udienza si sarebbe svolta di lì a poco. E si tratta di un procedimen­to che, iniziato nel 2018, è già alla terza udienza quindi con tempi rapidi per un processo civile». Nessuna conseguenz­a per il giudice Barbazza: «Fortunatam­ente non si è fatto nulla – conclude Fabbro -. È sereno anche se è choccato perché non si sarebbe mai aspettato una simile reazione».

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Il momento in cui l’avvocato 49enne è stato bloccato al palazzo di giustizia di
Treviso, dopo l’aggression­e al giudice per il ritardo di un’udienza
Bloccato Il momento in cui l’avvocato 49enne è stato bloccato al palazzo di giustizia di Treviso, dopo l’aggression­e al giudice per il ritardo di un’udienza

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