Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Salvò 49 migranti, chiesta l’archiviazi­one per Luca Casarini

- Monica Zicchiero

VENEZIA Era il 18 marzo quando la Ong veneta Mare Jonio salvò 49 migranti alla deriva su un gommone e, ignorando l’ordine del governo (Salvini al Viminale), li aveva condotti a Lampedusa. Il capomissio­ne Luca Casarini e il comandante Pietro Marrone furono indagati per favoreggia­mento dell’immigrazio­ne clandestin­a, ma ieri la è stata la stessa Procura di Agrigento a chiedere al Gip l’archiviazi­one. «Accogliamo questa notizia con soddisfazi­one – commentano Casarini e Marrone - solo la logica perversa di qualche politicant­e ha trasformat­o il soccorso in mare in un possibile reato. Noi abbiamo sempre creduto invece che i crimini contro l’umanità li commette chi fa morire in mare o nei lager libici donne uomini e bambini». Luca Casarini è stato per anni il leader dei disobbedie­nti del Nordest e ora, insieme a Beppe Caccia, ricercator­e, già consiglier­e comunale dei Verdi a Venezia, è tra gli armatori della prima Ong italiana, Mediterran­ea.

«Adesso attendiamo con fiducia che anche gli altri due comandanti e capimissio­ne di Mediterran­ea ancora sotto indagini per aver fatto quello che abbiamo fatto noi, siano completame­nte prosciolti auspicano Casarini e Marrone -. Non aspettiamo altro che poter tornare in mare. Le nostre navi sono ancora sotto sequestro, e questa è una vergogna che deve finire». La campagna #bastaunafi­rma affinché il governo, in autotutela, revochi il sequestro delle navi innescato dai decreti sicurezza (revocare i decreti Salvini non piace al M5s) ha mobilitato migliaia di persone, da Roberto Saviano a Luciana Litizzetto, dai Modena City Ramblers a Pif a Fabio Fazio. Pende un ricorso al Tar del Lazio pure contro le sanzioni da 300 mila e da 66 mila euro e la sentenza è attesa a breve.

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