Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Il mondo dell’arte perde il ceramista Alessio Tasca
Apprezzato anche all’estero, è morto ieri a 90 anni. Il ricordo del figlio e di Luisetto
NOVE Il mondo dell’arte ceramica contemporanea perde un altro dei suoi protagonisti. Ieri mattina, in Germania, all’età di
90 anni, si è spento Alessio Tasca. Era ricoverato nell’ospedale di Heilbronn città dove spesso viveva con la compagna Lee Babel, anche lei ceramista, conosciuta al «Simposium internazionale della ceramica di Bassano». Tasca era nato nell’agosto del 1929 a Nove, cittadina alla quale è sempre rimasto legato nonostante i suoi impegni professionali lo portassero spesso fuori dai confini nazionali. Ceramista, designer, insegnante di scuola superiore, appassionato d’arte Tasca si era formato prima nella scuola d’arte del suo paese (dove poi insegnò dal 1948 al 1979) perfezionatosi in seguito negli istituti di Venezia e di Firenze. È stato uno degli interpreti del «rinnovamento» della ceramica, approntando oggetti più rispondenti al mercato degli anni Cinquanta, più «moderni» rispetto alle produzioni tradizionali. Sul fronte della scultura si distinse per l’uso della trafila, strumento che gli permise di ottenere una lavorazione innovativa - proseguita oggi dal figlio Vittore - che gli valse numerosi premi e riconoscimenti, affiancata alla realizzazione di pezzi unici, d’uso e di arredamento, di grandi dimensioni. Conosciuto anche all’estero, ha partecipato a molte importanti esposizioni, tra le quali la Biennale di Venezia (per molte edizioni), la Triennale di Milano dove nel 1951, i suoi piatti «terrosi» e incisi, scelti da Gio Ponti in uno dei suoi frequenti viaggi a Nove, riscossero un notevole successo. Nel 1972 espose alla mostra della ceramica italiana del Victoria and Albert Museum di Londra che poi acquistò un suo «Cornovaso», tuttora in mostra nella sezione «Arti decorative» e un servizio da caffè prodotto a trafila. Nel Bassanese è ricordato anche per l’ impulso dato al mondo artistico locale per il quale nel
2002 fu insignito del Premio Cultura Città di Bassano dalla prima amministrazione Bizzotto. E per aver ristrutturato un antico manufatto in località Rivarotta, ai confini fra Nove e Bassano, dove rinvenne un deposito di cocci di una importante fornace seicentesca. Diventò
il suo atelier, meta di appassionati ed esperti, tra cui lo storico dell’arte Giulio Carlo Argan. Alessio Tasca faceva parte di quel gruppo di artisti che regalarono al territorio una stagione particolarmente vivace. «Erano amici oltre che colleghi - ricorda il figlio Vittore che ora lavora nel primo laboratorio del padre - Ne facevano parte Lucetti, Sartori, Pianezzola, Bonaldi. Competere con un papà così è impossibile, ma cerco di seguirne lo stile».
Ricorda Alessio Tasca con particolare affetto e ammirazione anche l’ex sindaco di Nove Chiara Luisetto che l’anno scorso, in occasione dei 90 anni dell’artista (compiuti lo scorso 13 agosto), volle dedicargli una mostra «a sorpresa» con le sue opere giovanili intitolata «La ceramica fa 90». «Nonostante i suoi mille impegni era sempre vicino al nostro museo della ceramica e al liceo De Fabris - osserva Luisetto- È stato un punto di riferimento culturale importante e una colonna per il mondo della ceramica». Tra i tanti fotogrammi sull’artista che le scorrono davanti, c’è anche quello in cui salvò le statue cinesi destinate all’abbattimento dopo essere state esposte alla Biennale di Venezia. «Le portò a Nove e le esponemmo in museo - racconta Luisetto - Ha avuto molte intuizioni che hanno rinnovato l’arte della ceramica, sdoganandone le forme: ci mancherà moltissimo».
Il maestro riposerà nella tomba di famiglia nel cimitero di Nove non appena saranno concesse tutte le autorizzazioni per il trasporto. «Per questioni burocratiche non sappiamo ancora quando potremo organizzare il funerale”, fa sapere il figlio Vittore. Oltre a lui, Alessio Tasca lascia anche i figli Marina e Saverio, il musicista residente in città, al quale l’amministrazione Poletto, nel 2017, attribuì lo stesso Premio Cultura assegnato al padre 15 anni prima.