Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Donne, maternità e conflitti: il nuovo romanzo di Canepa

Esce «Insegnami la tempesta», il nuovo romanzo di Emanuela Canepa

- Visentin

tro nei conflitti famigliari. Qui ci sono una madre e una figlia che si trovano ad affrontare lo stesso problema, ad anni di distanza, restano incinte da adolescent­i, ma con reazioni completame­nte diverse»

Com’è nata l’idea che ha portato a «Insegnami la tempesta»?

«Avevo bisogno di entrare in un conflitto famigliare attraverso la maternità. Ho un’idea molto chiara di questa relazione dal punto di vista di figlia, ma ho voluto dare voce a entrambe, cercando di essere equa»

Ogni legame d’amore può diventare un cappio: è così per le protagonis­te del romanzo?

«Questa madre si porta dietro una grande dimensione di egoismo. Come succede a molte madri. Il tema è diffuso, riguarda tante donne. Ci vuole lucidità per non farsi incastrare in questo meccanismo in cui tanta generosità nel legame con i figli porta con sè però anche aspettativ­e di gratitudin­e e spesso molta delusione. Le madri non sono tutte sante. Ho ascoltato molte storie e testimonia­nze in questo senso, il personaggi­o di Emma nel libro le incarna un po’ tutte».

Il titolo del romanzo cosa significa?

«Il titolo è mio. L’ho pensato io. Ha a che fare con la figlia della storia. Mi piace pensare che Emma, madre che ha vissuto di rinunce, alla fine dica questa frase alla figlia che invece è più libera, coraggiosa, consapevol­e: Insegnami la tempesta».

Si può considerar­e questo romanzo una sorta di manifesto per la libertà?

«Sì, parla di libertà. Libertà di scegliere. E anche di sbagliare. la libertà è la realizzazi­one di sé, sono due temi presenti anche nel romanzo precedente. Non ci può essere libertà senza errori, che permettono di sperimenta­re. Anche se seguendo la libertà rischiamo sempre di deludere qualcuno».

In «L’animale femmina» la figura maschile non ne usciva bene. Qui invece il protagonis­ta maschile sembra molto positivo.

«Il padre della storia è una figura maschile materna. Remissivo e resiliente. Amo questa tipologia di uomini che non si impongono, ma rappresent­ano la forza dolce, resiliente. Però c’è chi l’ha giudicato in maniera negativa, l’ha visto come un debole. Ognuno ha una sua lettura».

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Canepa e la copertina del romanzo (Einaudi).
A destra, un quadro di Klimt sulla maternità
Narrativa Emanuela Canepa e la copertina del romanzo (Einaudi). A destra, un quadro di Klimt sulla maternità
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