Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Confindustria, il Nordest diviso faccia a faccia con i candidati
Terzo pari consecutivo, il capitano non drammatizza: «Ci lavoreremo»
Contro la Virtus Verona ha giocato più o meno dieci minuti. Ma quello di Stefano Giacomelli per il Vicenza è un recupero importante, in vista del trittico Cesena-PiacenzaReggiana e del rush finale del torneo. Il giocatore, 30 anni da compiere ad aprile, è tornato dopo un mese di assenza, si era fermato il 16 gennaio per un problema muscolare. E con i colori biancorossi, a Vicenza dal 2012, ha un legame forte. Ribadito anche dopo lo 0 a 0 contro la Virtus Verona.
«Star fuori un mese è dura, ho perso 10 anni di vita - racconta - e adesso che ho ripreso a lavorare con il gruppo sono contento. Quando venerdì scorso ho fatto il primo allenamento con i ragazzi, ero felice come un bambino. Come se non toccassi la palla da chissà quanto. Era la prima volta in carriera che mi capitava di stirarmi, ho avuto qualche blocco: quando non riesci a calciare, quando hai paura di rifarti male. E vedere i compagni giocare e non poter dare una mano è stato difficile. La cosa importante adesso è essere tornato e poter dare il mio contributo d’ora in poi perché ci sarà bisogno di tutti. Questo spezzone di gara mi permette di approcciarmi alla settimana alla grande».
Il contratto di Giacomelli scade il 30 giugno: «Ne stiamo parlando da più di un mese - continua il capitano - sia da parte mia che da parte della società c’è la convinzione di poter arrivare al rinnovo. Ne sono felice e spero che si risolva tutto per il meglio».
Giacomelli domenica è stato anche tra i primi a consolare Marotta, che ha fallito il rigore (parato da Giacomel) contro la Virtus Verona. Nella stessa porta in cui anche lo stesso Giacomelli lo aveva calciato sulla traversa contro la Vis Pesaro: «Chi ha il coraggio di tirare i rigori li può anche sbagliare - continua - domenica è toccato a Marotta. L’importante è lo spirito del gruppo che ha dato una mano ad Alessandro a fine primo tempo. Io sono andato da lui perché essendo il rigorista mi è capitato di sbagliare. Succede. Ma dopo questo 0 a 0 bisogna alzare la testa e continuare a fare quello che stiamo facendo. Contro la Virtus Verona ci è mancato solo il gol. I primi
25/30 minuti li abbiamo giocati alla grande. La palla girava da sinistra a destra, abbiamo messo tanti cross, calci d’angolo. Nel secondo tempo però potevamo far meglio, con più lucidità e un po’ meno foga. Lavoreremo su questo, perché da qui alla fine saranno tutte così. Quando affronti squadre che cercano punti salvezza e si mettono dietro, per sbloccarle devi essere lucido e continuare a giocare sulle fasce, perché è così che possiamo mettere in condizione i nostri attaccanti di fare gol». Oggi intanto a Vicenza è la giornata di Paolo Rossi: in consiglio comunale, verso le
18, all’ordine del giorno ci sarà il conferimento della cittadinanza onoraria.
«Star fuori un mese è stata dura, ho perso 10 anni di vita, in campo felice come un bimbo»
«Il rigore sbagliato da Marotta? Chi ha il coraggio di tirare, può anche sbagliare»