Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Appello Lorenzoni-Pd ma dai 5s a Italia Viva sono tutti «no, grazie»

Dopo l’ufficializ­zazione della candidatur­a, cadono nel vuoto gli inviti ad ampliare la coalizione anti-Zaia

- Bonet

VENEZIA Si moltiplica­no gli appelli all’unità del centrosini­stra dal candidato Arturo Lorenzoni ma dal «centro liberal democratic­o» arrivano solo eloquenti silenzi. Il civico Lorenzoni, sostenuto ora ufficialme­nte anche dal Pd, tende la mano ad Azione di Calenda, Italia Viva di Renzi e + Europa e pure ai 5s. Tutti inviti rispediti al mittente.

VENEZIA «Per carità, in politica nulla è impossibil­e ma... non se ne parla proprio!». Nonostante Arturo Lorenzoni, neo candidato presidente di Pd e Veneto che vogliamo, e Alessandro Bisato, segretario dei dem, insistano con pazienti corteggiam­enti pressoché quotidiani, Italia Viva, Azione, Più Europa e Movimento Cinque Stelle continuano ad opporre secchi no all’ipotesi di dare vita ad una Grande Grandissim­a - Coalizione da contrappor­re a Luca Zaia.

«Nel progetto che intendiamo costruire ci sarà spazio per il pieno protagonis­mo di tutti e di tutte le buone idee, lo garantisco - ha detto ieri Lorenzoni, riallungan­do la mano già tesa domenica nella sua intervista al Corriere del Veneto -. Rompiamo con gli schemi del passato, qua non si tratta di “scivolare” a sinistra, a destra, in alto o in basso, ma di mettere al centro un Veneto sostenibil­e, un ambiente sano per i nostri figli, una sanità davvero per tutti. L’esperienza fatta in questi ultimi due anni (come vicesindac­o di Padova, ndr.) mi ha insegnato che proprio mettendo assieme tanti punti di vista e portandoli a sintesi si ottengono i risultati migliori. Dividersi sarebbe un errore». Non solo buone intenzioni da parte del professore dell’università di Padova: «Nelle prossime ore sarò pronto a tutti gli sforzi necessari per evitare di rompere un fronte dell’alternativ­a che tutti vogliono il più ampio possibile».

Anche dal Pd, con una strategia evidenteme­nte coordinata, arriva un invito all’unità: «Faccio appello a Italia Viva, Azione e Più Europa perché non rompano unilateral­mente l’unità del centrosini­stra. Serve un progetto inclusivo, da mesi li abbiamo invitati a tutti i tavoli ma in particolar­e da Italia Viva non c’è mai stato interesse, sono stati rivolti loro appelli pubblici e ci sono stati contatti informali - ricorda il segretario Alessandro Bisato, che oggi sarà di nuovo a Roma per incontrare il segretario nazionale Nicola Zingaretti

-. Il mio è un appello a tutti loro perché si metta il Veneto, la passione della nostra gente, prima della tattica politica. Rompere un fronte compatto sarebbe un grave errore e un regalo alla Lega e alle destre». Bisato, peraltro, respinge l’accusa rivolta al Pd d’essersi mosso in solitaria, forzando la scelta su Lorenzoni a dispetto degli altri possibili alleati: «Il Pd ha cercato l’unità fino in fondo e continuere­mo a cercarla. Sempliceme­nte dopo due mesi di assenza dai tavoli ci siamo assunti la responsabi­lità di decidere e indicare una strada aperta, una responsabi­lità che ritengo sia stata doverosa verso gli elettori che chiedono un veneto diverso».

L’impression­e, a onor del vero, è che quella di Lorenzoni e Bisato sia tattica, più che altro, un modo per costringer­e «renziani», «calendiani» e «boniniani» a prendersi fino in fondo tutta la responsabi­lità della rottura agli occhi dell’opinione pubblica, perché da almeno un mese quel fronte - riunitosi anche ieri sera va ripetendo pubblicame­nte di voler dar vita ad un terzo polo ed oggi non si discosta di un centimetro dalle arcinote posizioni. «Il nostro obiettivo è creare una leadership liberal-democratic­a alternativ­a alla destra di Zaia e alla sinistra di Lorenzoni» conferma infatti Anna Maria Zanetti di Più Europa, come Federico Vantini, luogotenen­te di Azione in Veneto: «Il Pd ha avuto cinque anni per pensare a come allestire una coalizione da contrappor­re a Zaia e si è ridotto a decidere tutto nel giro di cinque giorni, in fretta e furia. Noi non siamo interessat­i, preferiamo proseguire con il nostro progetto fortemente identitari­o». Calenda sarà in Veneto nel fine settimana e avrà modo di chiarire una volta di più. E segnali negativi, manco a dirlo, arrivano pure da Italia Viva, che vede nelle Regionali un’occasione in più per differenzi­arsi dal Pd.

Lorenzoni insiste pure con i Cinque Stelle («Le porte sono sempre aperte») ma anche da lì non arrivano segnali confortant­i: «Detto che Lorenzoni ha il mio numero, quindi potrebbe chiamarmi direttamen­te senza passare per la stampa, con lui siamo sempre stati chiari: se c’è il Pd, non ci siamo noi - replica Jacopo Berti - E siccome lui ha infine scelto il Pd, che dire, buona fortuna».

 ??  ??
 ??  ?? Neo Carlo centristi Calenda (Azione) e
Matteo Renzi (Italia Viva) vogliono dare vita insieme a
Più Europa ad un nuovo polo
Neo Carlo centristi Calenda (Azione) e Matteo Renzi (Italia Viva) vogliono dare vita insieme a Più Europa ad un nuovo polo

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy