Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Chiellino rinuncia: non correrà a sindaco di Venezia per il Centrosinistra
VENEZIA È durato lo spazio di un fine settimana la suggestione di un’accoppiata civica, in Veneto con Lorenzoni e a Venezia con Gabriella Chiellino. Domenica sera le ultime riunioni con partiti nei nelle quali tutti riferiscono di averla vista «bella carica» e l’appoggio di Lorenzoni. Ieri la doccia fredda: l’imprenditrice si è ritirata. «Dopo una approfondita riflessione, sono giunta, per motivi strettamente personali, alla decisione di non poter assumere l’impegno che mi viene richiesto».
Il comunicato è stato spedito nel pomeriggio ma già dal mattino c’erano tutti i segnali, tanto che Massimo Cacciari ai giornalisti aveva detto: «A Venezia le candidature sono ancora ballerine. Sembrerebbe, purtroppo. A Venezia c’è bisogno di una candidatura forte di donna con una lista del sindaco o della sindaca formata da gente giovane e competente».
Cosa sia accaduto nello spazio di una notte non si saprà mai. Quello che è certo è che l’imprenditrice - rappresentante di Confindustria per sicurezza e ambiente e docente - ha vissuto la sua settimana da papabile candidata stretta tra contrapposte pressioni: quelle per ributtarsi in politica dopo l’esperienza della Margherita e del primo Pd tra il 2001 e il 2007, le altre a lasciar perdere in una città dove il sindaco uscente Luigi Brugnaro ha chance di essere riconfermato e ancora più chance di continuare a incutere soggezione a aziende, professionisti, bocciofile e associazioni.
La conseguenza è che il tavolo unitario tra partiti e civiche di centro, sinistra e liberaldemocratiche si è spaccato in tre pezzi. Da una parte staranno i moderati con Più Europa, Azione, Italia Viva (che non si è mai seduta insieme al Pd e le altre forze ma che da fuori ha fatto il tifo per il rettore di Ca’ Foscari Michele Bugliesi e criticato la scelta di Chiellino), Psi e
Ugo Bergamo, già sindaco e decano dei riformisti liberal democratici che molte speranze aveva riposto nella candidata.
«Gabriella è persona di grande rigore morale e umanità – osserva Bergamo - ci dispiace perché può aver avuto momenti delicati, in questi giorni. La cosa mi inquieta. Anche perché domenica sera era determinata come sempre».
Anche la dorsale civica di Un’Altra Città Possibile (che si ispira a Coalizione Civica di Lorenzoni) si è sfilata da tavolo, anzi ha deciso di prenderne il controllo: sarà aperto alle civiche finora assenti e se il Pd vuole accomodarsi, dovrà cambiare schema e non fare più nomi di candidati. Restano Pd e sinistra con Verdi, Articolo Uno, Possibile, Sinistra Italiana, Rifondazione. Una formazione lontana dal «campo largo» di Zingaretti. Per ora. «Ci prendiamo 48 ore per riflettere e tutti insieme una soluzione la troveremo – spiega il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta – Vaglieremo altre possibilità senza preclusioni e senza soluzioni pre-costituite».