Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Alla fine dei lavori il Comune potrà usare l’edificio. «Valorizziamo il centro storico»
BASSANO Sono ai blocchi di partenza i lavori dell’ultimo stralcio di restauro della chiesa di San Giovanni. Iniziato nel 2009, l’intervento di sistemazione dell’edificio religioso che si affaccia su piazza Libertà sarà completato dal rifacimento degli impianti elettrico e di riscaldamento (fuori uso da molti anni), oltre al miglioramento dell’acustica. «Ci sono tutte le autorizzazioni per iniziare, comprese quelle della Soprintendenza, ed entro alcune settimane, sarà allestito il cantiere», conferma Stefano Ceccato, che coordina le operazioni per conto della parrocchia di Santa Maria in Colle proprietaria della chiesa.
Oltre 300mila euro il costo di questo stralcio, coperti in parte da un contributo dalla Cei (100mila euro), ottenuto con la mediazione della curia vicentina, dal sostegno di alcuni cittadini e da una convenzione con il Comune che, a fronte di 150mila euro di finanziamenti, potrà utilizzare la chiesa per 265 giorni l’anno per 15 anni.
L’accordo è stato siglato ieri da don Andrea Guglielmi, abate di Santa Maria in Colle, e dall’amministrazione che, una volta terminati i lavori, potrà usufruire dello spazio per incontri culturali, concerti, mostre d’arte, conferenze, appuntamenti che rispettano la sacralità del luogo. «Ci sarà un calendario condiviso spiega don Andrea -per far convivere momenti culturali con le celebrazioni liturgiche che vorrei moltiplicare. San Giovanni è molto cara ai bassanesi ed è meta di devozione popolare. Tuttavia, la parrocchia, non ha sufficienti risorse per completare gli interventi. È costretta a rivolgersi ad altri enti per prendersi cura del suo patrimonio strutturale. In seguito ci dovremo concentrare sul complesso del Centro giovanile».
San Giovani fu eretta nel 1308, ma l’attuale edificio risale, in buona parte, alla ristrutturazione iniziata nel 1747, poi sospesa e ripresa nel 1782, dall’architetto bassanese Giovanni Miazzi. «Le conferì un nuovo assetto modificandone la direzione: l’interno si sviluppa in senso parallelo alla facciata e la struttura risulta rivolta verso la piazza per favorire simbolicamente il dialogo con la comunità - aggiunge l’abate - Per questa sua caratteristica, è stata ribattezzata ‘chiesa della bugia’. Tra le opere di pregio che contiene, l’altare e la cappella del Santissimo realizzati da Orazio Marinali». Il vicesindaco Roberto Marin osserva: «Con l’operazione di collaborazione tra parrocchia e Comune si valorizza un importante luogo storico, artistico e spirituale e si riconsegna un pezzetto di città ai bassanesi». Il sindaco Elena Pavan aggiunge: «È un progetto che va anche nella direzione di valorizzazione del centro storico: la chiesa diventa protagonista della vita culturale bassanese oltre che quella spirituale». Dal
2009 (esclusi gli imminenti interventi), per restaurare San Giovanni sono stati investiti
1milione 142 mila euro, coperti in parte da finanziamenti pubblici (638mila euro) in parte dalla Fondazione Cariverona (160mila euro); la cifra rimanente è stata a carico della parrocchia con il sostegno della comunità.