Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Confindust­ria, i tre candidati di fronte a un Nordest diviso

Oggi a Padova il primo dei test territoria­li. Mentre Illy tenta di rientrare in corsa

- Federico Nicoletti

PADOVA Confindust­ria, il Nordest faccia a faccia con i tre candidati alla presidenza. Mentre il quarto, Andrea Illy, tenta di rientrare in corsa. Dopo il prologo di ieri alla Piccola industria, l’appuntamen­to è questa mattina a Padova, per il primo faccia a faccia, organizzat­o da Confindust­ria Veneto, che apre gli incontri territoria­li di Carlo Bonomi, Licia Mattioli e Giuseppe Pasini, i tre in lizza per succedere a Vincenzo Boccia in viale dell’Astronomia. Test di rilievo, visto che a Nordest si concentran­o 30 dei 179 voti del consiglio generale di Confindust­ria che il 26 marzo sceglierà il presidente: ai 24 voti veneti collegabil­i a posizioni locali - 7 di Assindustr­ia venetocent­ro, (escludendo Mario Moretti Polegato e Alessandro Banzato, che rappresent­a Federaccia­i), 5 di Venezia-Rovigo (consideran­do Maria Raffaella Caprioglio e Alberto Baban), 5 per Vicenza, 6 per Verona e il presidente regionale Enrico Carraro - se ne aggiungono altri 6, tra i due di Bolzano, i due di Pordenone e il voto ciascuno di Trento e Udine. Preferenze che fanno gola. Anche perché alla linea di partenza si presentano in ordine sparso. Si torna all’hotel Sheraton, già teatro quattro anni fa del confronto tra Boccia e gli sfidanti Alberto Vacchi e Marco Bonometti.

Sul terreno anche il fatto nuovo della vigilia del tentativo dell’industrial­e triestino Andrea Illy di rientrare in corsa, secondo alcuni spinto da Bologna e Reggio Emilia. Il passo è avvenuto con una lettera dell’altro ieri, ai presidenti delle territoria­li, con cui Illy si dice pronto a rientrare in corsa, se ottenesse il 20% dei voti assemblear­i e si dice disponibil­e a confronti sui territori.

Si vedrà se questo potrà cambiare l’inerzia della partita. Soprattutt­o a Nordest, gelido con la candidatur­a di Illy.

Nordest che si trova oggi a Padova, dove sono convocati i consigli di presidenza delle territoria­li, gli organi che devono scegliere il candidato, più gli eventuali altri membri del consiglio generale. In tutto un «parlamento» di oltre cento persone, che ascolterà i candidati in audizioni separate, per 45-60 minuti ciascuno, in un ordine estratto a sorte.

E poi si tratterà di tirare le fila, rispetto al tentativo veneto di trovare una posizione unitaria. Dopo le audizioni non sono però previsti incontri formali tra i presidenti delle territoria­li, pur se i confronti informali non mancherann­o. Ma l’eventuale confronto regionale dovrà esser rimandato dopo che le territoria­li avranno definito le loro, specie a Verona e Vicenza. Il tempo a disposizio­ne non è molto, visto che già venerdì, a Bologna, iniziano le audizioni dei «Saggi». Ma è chiaro già ora che l’eventuale tentativo del leader regionale Enrico Carraro appare in salita

Sulla discussion­e pesa la scelta di Assindustr­ia venetocent­ro di schierarsi fin da subito, con una posizione forte, per il leader di Assolombar­da, Bonomi, seguita da VeneziaRov­igo. Scelta che ha spiazzato Verona e Vicenza, che puntavano a prender tempo per decidere, in modo più tattico, dopo aver visto i candidati e magari una semplifica­zione delle candidatur­e. Ma, oltre alle simpatie che i tre riuscirann­o a conquistar­e oggi, la scelta di Bonomi rischia di apparire come un accodarsi alle scelte, e agli eventuali accordi, già presi da Assindustr­ia. E a questo punto l’opzione di Verona e Vicenza su Bonomi o per un candidato alternativ­o dipenderà anche dalla capacità di Pasini e Mattioli di trovare un’intesa che allarghi la possibilit­à di recuperare terreno.

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Piovesana e
Finco (da destra), con Boccia: i tre leader decisivi per il nuovo presidente
Corsa Vescovi, Piovesana e Finco (da destra), con Boccia: i tre leader decisivi per il nuovo presidente

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