Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Rispunta la pista degli otto cinesi

La direttrice Russo: «Uno di loro avrebbe potuto sviluppare gli anticorpi al virus»

- Di Antonio Spadaccino

VENEZIA Continua la caccia al «paziente zero» del coronaviru­s, anche se la sensazione è che alla fine resterà un «giallo», nel senso di mistero irrisolto ovviamente. Il primo a parlarne, ieri mattina a Marghera, è stato il governator­e Luca Zaia: «A me interessa trovarlo - ha detto ma dopo gli otto cinesi di Vo’ e il caso di Albettone rischiamo di non riuscire a identifica­re un paziente infettato con contagio primario, ovvero un cittadino provenient­e dalle zone infette o che abbia avuto contatti con chi proveniva dalle zone infette».

In realtà c’è ancora qualche speranza. Ovvero che in base a specifiche analisi si scopra che qualcuno degli otto cinesi di Vo’ Euganeo abbia sviluppato gli anticorpi al coronaviru­s. Significhe­rebbe che, pur in una situazione asintomati­ca, avrebbe contratto il virus e, quindi lo avrebbe potuto trasmetter­e a qualcuno dei contagiati di Vo’. «Ma lo sapremo solo tra una decina di giorni», dice Francesca Russo, direttore dell’area prevenzion­e della Sanità veneta. Assieme a lei c’è il plenipoten­ziario della Sanità veneta, Domenico Mantoan. Che spiega: «Il nostro intento è quello di bloccare la circolazio­ne del virus. Tra qualche mese ci saranno più anticorpi e il virus sarà meno impattante. L’isolamento serve per evitare, in questo periodo, la diffusione». Il messaggio è chiaro: cercare, attraverso l’ordinanza in vigore, di abbattere i rischi di contagio evitando le grandi aggregazio­ni di persone, ma cercando anche di consentire una parvenza di vita normale.

A Marghera era presente anche una troupe di «Piazza Pulita» che ha incalzato Mantoan sulla vicenda dei tamponi agli asintomati­ci che - secondo l’accusa del capogruppo regionale M5S, Jacopo Berti - lui avrebbe im

«L’intento è quello di bloccare la circolazio­ne del virus nella nostra regione»

di effettuare all’Azienda ospedalier­a di Padova.

«Io non ho bloccato proprio nulla - le parole di Mantoan -, ho solo chiesto a questo professore (Crisanti, ndr) che ha rilasciato un’intervista quale fosse la ratio della sua scelta, visto che non esistevano indicazion­i in tal senso sia da parte dell’Oms sia del governo. Il professore in questione, tra l’altro, mi ha poi scritto, scusandosi per l’accaduto e dicendomi che era stato male interpreta­to».

Tornando alla stretta attualità, Mantoan ha poi spiegato che la situazione di Vo’ Euganeo «al momento è sotto controllo sanitario» e che ad oggi sono stati effettuati «2.500 tamponi, principalm­ente all’ospedale di Padova». In serata, il governator­e Zaia ha invece rilevato che «i tamponi effettuati sono quasi 4 mila, con priorità per gli operatori sanitari e i pazienti dell’ospedale di Schiavonia e di quelli di Venezia e Dolo». Quale che sia la cifra giusta, resta il fatto che in Veneto il numero dei tamponi effettuati sono di gran lunga maggiori rispetto a quelli di interi Paesi europei, come ad esempio la Francia (abbondante­mente sotto i mille).

Il capo della sanità veneta ha poi parlato dei sintomi del coronaviru­s, spiegando che «sono simili ad altre malattie respirator­ie. Ma la mortalità è legata a situazioni fisiche pregresse già compromess­e».

Con il fatto che Zaia sia stato nominato soggetto attuatore (ovvero commissari­o) per l’emergenza sanitaria del coronaviru­s implica che la Regione può procedere ad acquistare il materiale sanitario necessario senza ricorrere a gare d’appalto. «Abbiamo già ordinato - spiega Zaia - presidi sanitari come disinfetta­nti e mascherine ricorpedit­o rendo a broker d’Oltreocean­o (la Cina, principale produttore, ha dato fondo alle scorte, potenziand­o con una quindicina di nuovi operatori il Numero Verde attivato due giorni fa (solo l’altro ieri 4.200 telefonate) e coinvolgen­do i medici di medicina generale attraverso il triage telefonico nel primo screening dei potenziali pazienti».

Quanto alle mascherine, in molti si chiedono quale possa essere il reale effetto di protezione. Lo spiega senza mezzi termini Mantoan: «Alle persone che stanno bene non serve proprio a nulla. Serve invece se la indossa chi ha il virus».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy