Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Cattolica revoca l’assemblea
In tutta la provincia strutture ad hoc per i triage. Eseguiti cento tamponi, 28 solo ieri. Intanto i Comuni si organizzano per seguire una linea unica. In tribunale disinfettanti e mascherine. Joe Formaggio: torniamo a vivere
VICENZA Un centinaio i pazienti vicentini sospettati di aver contratto il coronavirus che fino ad oggi sono stati sottoposti al tampone. Ma per 60 si sa già dell’esito negativo, per i restanti bisogna attendere ancora. Da domani comunque l’ospedale di Vicenza dovrebbe essere in grado di esaminare i tamponi senza inviarli nei laboratori di Padova, già oberati di lavoro. Il che significherà ridurre i tempi di attesa. Il più delle persone che avevano sintomi che potessero far pensare al Covid-19 si sono rivolti al San Bortolo: una novantina finora, 28 solo ieri. Una decina invece quelli presi in carico dall’Usl 7 Pedemontana: dei falsi allarmi. E intanto gli ospedali di città e provincia si stanno attrezzando per svolgere le attività di pre-triage, per lo screening preliminare, per creare un percorso differenziato per eventuali casi sospetti, senza cioè che l’eventuale «infettato» venga in contatto con altre persone in arrivo all’ospedale. La tenda installata all’esterno del Suem, tra oggi e domani lascerà il posto a una soluzione più strutturata: il pre-triage verrà creato nella «camera calda» dove le ambulanze sostano per scaricare i pazienti, tra centrale del Suem 118 e pronto soccorso, modificando quindi il percorso di ingresso. All’ospedale di Bassano invece si sfrutterà il prefabbricato che era stato usato in attesa della realizzazione del nuovo pronto soccorso. Quanto all’ospedale di Valdagno si modificherà il percorso così come ad Arzignano in cui verrà chiusa una parte interna con piccoli interventi strutturali da realizzare tra oggi e domani. A Noventa, infine, verrà installato un prefabbricato all’esterno del pronto soccorso. A stretto giro si è attrezzato anche il tribunale, che ha messo a disposizione del personale mascherine, guanti e disinfettante, quest’ultimo predisposto anche all’ingresso, all’altezza dei varchi elettronici dove le guardie si presentavano a loro volta bardate. Predisposta anche la sanificazione degli ambienti.
Proprio i dati dei controlli sono rimbalzati ieri nel corso di un vertice in prefettura con sindaci dei principali Comuni della provincia, forze dell’ordine e rappresentanti di Regione, ufficio scolastico provinciale e Usl 8 Berica. Il tavolo è servito per condividere una linea comune che avrà come riferimento le direttive della Regione: dunque mercati,
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Rucco Invito tutti a dare un messaggio rassicurante ai propri cittadini in questi giorni
attività commerciali e impianti sportivi aperti (senza però organizzare manifestazioni con pubblico). «Invito tutti a dare un messaggio rassicurante ai cittadini» spiega il sindaco e presidente della Provincia, Francesco Rucco, che venerdì ha convocato a Palazzo Trissino i colleghi per decidere sulla riapertura (o meno) delle scuole.
Nel frattempo ieri il Comune ha distribuito soluzioni fisiologiche per l’igiene delle mani in tutti gli uffici, prorogato gli orari del call center fino alle 18.30 e invitato i cittadini a recarsi agli sportelli comunali «solo su appuntamento». Un’altra lettera è partita poi in direzione di Confcommercio e Confesercenti, ribadendo il divieto per bar e ristoranti di organizzare e pubblicizzare eventi, per evitare una sanzione penale. I sindaci del Vicentino, inoltre, si sono trovati a discutere sulle direttive di Anci (Associazione nazionale dei Comuni italiani) e Protezione civile nazionale, che chiedono a tutti i territori con oltre 20 mila abitanti in Veneto e Lombardia di aprire i Coc (Centro operativo comunale) per «ottimizzare i flussi informativi»: “Valuteremo – chiosa Rucco – dopo aver sentito anche i rappresentanti di Regione e Protezione civile locale».
Ma c’è già chi si appella ai vicentini a «tornare a vivere». È il caso del sindaco di Albettone, Joe Formaggio: «Nell’area berica è tutto fermo la gente non va da nessuna parte e le attività commerciali rischiano di chiudere. Nel Vicentino non c’è nessun caso di contagio, invito tutti a tornare a vivere le città».
Infine il fronte delle aziende. Ieri Cgil Cisl e Uil hanno concordato una lettera con Confindustria inviata alle imprese di categoria per chiedere a dirigenti e lavoratori «comportamenti razionali, evitando di sottovalutare il problema ma anche di generare allarmi».