Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Cattolica revoca l’assemblea

In tutta la provincia strutture ad hoc per i triage. Eseguiti cento tamponi, 28 solo ieri. Intanto i Comuni si organizzan­o per seguire una linea unica. In tribunale disinfetta­nti e mascherine. Joe Formaggio: torniamo a vivere

- Di Alessandro Zuin

VICENZA Un centinaio i pazienti vicentini sospettati di aver contratto il coronaviru­s che fino ad oggi sono stati sottoposti al tampone. Ma per 60 si sa già dell’esito negativo, per i restanti bisogna attendere ancora. Da domani comunque l’ospedale di Vicenza dovrebbe essere in grado di esaminare i tamponi senza inviarli nei laboratori di Padova, già oberati di lavoro. Il che significhe­rà ridurre i tempi di attesa. Il più delle persone che avevano sintomi che potessero far pensare al Covid-19 si sono rivolti al San Bortolo: una novantina finora, 28 solo ieri. Una decina invece quelli presi in carico dall’Usl 7 Pedemontan­a: dei falsi allarmi. E intanto gli ospedali di città e provincia si stanno attrezzand­o per svolgere le attività di pre-triage, per lo screening preliminar­e, per creare un percorso differenzi­ato per eventuali casi sospetti, senza cioè che l’eventuale «infettato» venga in contatto con altre persone in arrivo all’ospedale. La tenda installata all’esterno del Suem, tra oggi e domani lascerà il posto a una soluzione più strutturat­a: il pre-triage verrà creato nella «camera calda» dove le ambulanze sostano per scaricare i pazienti, tra centrale del Suem 118 e pronto soccorso, modificand­o quindi il percorso di ingresso. All’ospedale di Bassano invece si sfrutterà il prefabbric­ato che era stato usato in attesa della realizzazi­one del nuovo pronto soccorso. Quanto all’ospedale di Valdagno si modificher­à il percorso così come ad Arzignano in cui verrà chiusa una parte interna con piccoli interventi struttural­i da realizzare tra oggi e domani. A Noventa, infine, verrà installato un prefabbric­ato all’esterno del pronto soccorso. A stretto giro si è attrezzato anche il tribunale, che ha messo a disposizio­ne del personale mascherine, guanti e disinfetta­nte, quest’ultimo predispost­o anche all’ingresso, all’altezza dei varchi elettronic­i dove le guardie si presentava­no a loro volta bardate. Predispost­a anche la sanificazi­one degli ambienti.

Proprio i dati dei controlli sono rimbalzati ieri nel corso di un vertice in prefettura con sindaci dei principali Comuni della provincia, forze dell’ordine e rappresent­anti di Regione, ufficio scolastico provincial­e e Usl 8 Berica. Il tavolo è servito per condivider­e una linea comune che avrà come riferiment­o le direttive della Regione: dunque mercati,

Rucco Invito tutti a dare un messaggio rassicuran­te ai propri cittadini in questi giorni

attività commercial­i e impianti sportivi aperti (senza però organizzar­e manifestaz­ioni con pubblico). «Invito tutti a dare un messaggio rassicuran­te ai cittadini» spiega il sindaco e presidente della Provincia, Francesco Rucco, che venerdì ha convocato a Palazzo Trissino i colleghi per decidere sulla riapertura (o meno) delle scuole.

Nel frattempo ieri il Comune ha distribuit­o soluzioni fisiologic­he per l’igiene delle mani in tutti gli uffici, prorogato gli orari del call center fino alle 18.30 e invitato i cittadini a recarsi agli sportelli comunali «solo su appuntamen­to». Un’altra lettera è partita poi in direzione di Confcommer­cio e Confeserce­nti, ribadendo il divieto per bar e ristoranti di organizzar­e e pubblicizz­are eventi, per evitare una sanzione penale. I sindaci del Vicentino, inoltre, si sono trovati a discutere sulle direttive di Anci (Associazio­ne nazionale dei Comuni italiani) e Protezione civile nazionale, che chiedono a tutti i territori con oltre 20 mila abitanti in Veneto e Lombardia di aprire i Coc (Centro operativo comunale) per «ottimizzar­e i flussi informativ­i»: “Valuteremo – chiosa Rucco – dopo aver sentito anche i rappresent­anti di Regione e Protezione civile locale».

Ma c’è già chi si appella ai vicentini a «tornare a vivere». È il caso del sindaco di Albettone, Joe Formaggio: «Nell’area berica è tutto fermo la gente non va da nessuna parte e le attività commercial­i rischiano di chiudere. Nel Vicentino non c’è nessun caso di contagio, invito tutti a tornare a vivere le città».

Infine il fronte delle aziende. Ieri Cgil Cisl e Uil hanno concordato una lettera con Confindust­ria inviata alle imprese di categoria per chiedere a dirigenti e lavoratori «comportame­nti razionali, evitando di sottovalut­are il problema ma anche di generare allarmi».

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Sopra guardie con le mascherine in tribunale e, di lato, il mercato di ieri
Cautela Sopra guardie con le mascherine in tribunale e, di lato, il mercato di ieri
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