Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
La «minaccia» di Conte che non è piaciuta a Zaia «Il premier ha sbagliato»
Il governatore: voleva avocare a sé i poteri, non funziona così
VENEZIA Un inizio di polemica, subito rientrata, ma non prima di aver messo i puntini sulle «i». È quanto accaduto ieri mattina, a margine dell’incontro con le categorie economiche del Veneto, con il governatore Luca Zaia che ha criticato apertamente la «minaccia» del premier Giuseppe Conte di «avocare a sé» i poteri, togliendoli di fatto alle Regioni, per la gestione del problema legato al coronavirus.
Conte ce l’aveva soprattutto con la Lombardia, ma a Zaia quelle parole non sono proprio piaciute. «Il presidente del consiglio - dice - ha sbagliato a dire che può avocare a sé i poteri perché così non funziona proprio. Durante la videoconferenza ha detto di essere stato male interpretato e spero sia veramente così. Conte si deve ricordare che parla di Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, ovvero tre regioni che dal punto di vista sanitario sono autentiche eccellenze. Non voglio pensare come si viene curati in altre parti d’Italia se si adombra che in queste regioni ci sono delle falle».
Per quel che riguarda le ordinanze, il governatore Zaia ha fatto sapere che nei prossimi giorni potrebbe essere inasprita. «L’ordinanza sul coronavirus non è perfetta, abbiamo cercato di farne una “morbida” in questa fase, perché avevamo pochi casi in Veneto. Stiamo facendo delle nuove valutazioni in queste ore e po
Il governatore L’ordinanza è «morbida» in questa fase ma potrebbe anche inasprirsi Lo stiamo valutando in queste ore
trebbe anche inasprirsi. Siamo in continua videoconferenza con il governo. Ed è ovvio che se si inasprisce l’emergenza, lo stesso accade con l’ordinanza». Un attimo di pausa e poi Zaia ha proseguito: «Ognuno fa il proprio ragionamento, la scuola chiusa e il campetto no, ma voglio ricordare che la scuola è dell’obbligo ed è pubblica, poi se qualcuno vuole andare a giocare a calcio sta al genitore decidere. Di certo abbiamo bloccato le grandi manifestazioni sportive con tanta gente, lasciando palestre e piscine per un’attività di minima». Infine un paio di precisazioni. «Abbiamo dato limitazioni spiega Zaia - ma non chiuso mercati e centri commerciali per la questione degli approvvigionamenti. Il consiglio resta quello di rimanere più isolati rispetto alle masse, poi ognuno di noi deve sapere come comportarsi. Se dobbiamo pensare a un’ordinanza ideale - ha concluso - ci sarebbe il coprifuoco, ma quello noi non vogliamo istituirlo».
Ma quale potrebbe essere l’inasprimento di cui parla Zaia? Dal governatore nessuna anticipazione, ma tra i rappresentanti delle categorie economiche presenti ieri all’incontro di Marghera filtrava l’ipotesi di un possibile prolungamento dell’attuale ordinanza in scadenza l’1 marzo.
Intanto il governo spiega il cambio di passo nella gestione dell’emergenza. «I presidenti di Regione - ha spiegato il ministro Francesco Boccia hanno accolto la richiesta avanzata dal governo di uniformare nel territorio nazionale tutte le azioni di contrasto alla diffusione del Coronavirus per un suo più efficace contenimento in tutti i territori definiti ‘no cluster’». La
ratio dell’azione di governo è proprio quella di evitare incomprensioni. « La collaborazione tra i diversi livelli istituzionali sta dando i suoi frutti, attraverso azioni coordinate in tutto il territorio nazionale. Con questi interventi si eviteranno le fughe in avanti non coordinate dal tavolo nazionale della Protezione Civile», chiosa Boccia.