Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
E anche Cattolica revoca l’assemblea «Per la sicurezza»
La compagnia veronese cancella la straordinaria del 7 marzo sulle modifiche statutarie e la accorpa a quella ordinaria di aprile. Bedoni scrive ai soci
Più della volontà di cambiare lo statuto e la governance potè il Coronavirus. L’attesa per l’assemblea straordinaria di Cattolica assicurazioni, fissata in tempi non sospetti (sotto il profilo sanitario) per il prossimo 7 marzo, è destinata a dilatarsi: in quest’epoca epidemica, radunare migliaia di persone in un luogo chiuso è diventata un’iniziativa potenzialmente contagiosa.
Perciò il Cda della compagnia veronese, in via precauzionale, ha cambiato le date in tavola: niente più 7 marzo, la parte di discussione straordinaria - quella relativa, per l’appunto, ai cambiamenti statutari richiesti da cinque soci «dissidenti» - verrà accorpata all’assemblea ordinaria, già fissata per sabato 25 aprile.
Curiosamente, il giorno della Liberazione.
Una nota ufficiale della società, rilasciata nel tardo pomeriggio di ieri, ha sottolineato che il Cda, riunito sotto la presidenza di Paolo Bedoni, «valutata la situazione che si è venuta a determinare con il Covid-19, i provvedimenti già assunti o che potranno essere prossimamente assunti da parte delle autorità e in considerazione dei fondati rischi che l’assemblea convocata per il 7 marzo a Verona non possa tenersi per esigenze di sicurezza della comunità, ne ha disposto la revoca».
Tutto questo non dovrebbe dispiacere particolarmente al Cda in carica, poiché l’accorpamento all’assemblea ordinaria in qualche modo disinnesca il potenziale degli argomenti avanzati dai sostenitori del cambiamento e che sono stai presentati sotto il titolo di «Regole del buongoverno». Il presidente Bedoni, giusto lunedì pomeriggio, aveva incontrato personalmente i rappresentanti delle principali associazioni dei soci e, a quanto è trapelato, avrebbe utilizzato ragionamenti molto convincenti per confutare le tesi dei cinque «dissidenti» (Francesco Brioschi, Massimiliano Cagliero, Giuseppe Lovati Cottini e le società Credit Network & Finance Spa e SH64 Srl), i quali rappresentano il 2,5% del capitale e ora rischiano di trovarsi fortemente minoritari rispetto al sentiment generale dell’assemblea. Mentre servirebbe il 66% dei voti favorevoli per ottenere l’approvazione della loro proposta.
Il Consiglio di amministrazione della compagnia, con un pronunciamento all’unanimità dei presenti (era assente l’ex Ad Alberto Minali, entrato in conflitto con il resto del gruppo dirigente e quindi privato di tutte le deleghe operative) assunto il 14 febbraio, aveva già espresso il suo netto giudizio negativo sulle proposte di modifica dello Statuto e della governance societaria avanzate dai cinque, ritenendo che non debbano essere approvate «perché non nell’interesse della società». In particolare, non piacciono al Cda quelle modifiche allo statuto che introdurrebbero dei limiti di mandato per gli amministratori, con l’effetto di mettere fuori gioco lo stesso Bedoni.
Il presidente in carica, tra l’altro, ha preso carta e penna e, la settimana scorsa, ha inviato una lettera di proprio pugno a tutti i soci della cooperativa assicurativa. Il passaggio saliente ribadisce il giudizio negativo: «L’eventuale approvazione dell’unica proposta comporterebbe forti rischi di delicati contenziosi e conseguenti incertezze circa l’applicazione di clausole statutarie fondamentali per il normale e spedito governo societario; in ogni caso, potrebbe essere compromessa la sana gestione societaria (oltre a impatti reputazionali negativi per la società)».
Questo non significa - specifica più avanti la lettera - che il Cda di Cattolica sia pregiudizialmente contrario a qualsiasi modifica statutaria, anzi: «Proseguiremo nelle valutazioni - sottolinea Bedoni - volte a riconsiderare ulteriori opportuni interventi sul testo statutario, in modo da adeguarlo alle richieste di tutti i soci e del mercato, nell’ottica della migliore corporate governance». Ma, intanto, la battaglia decisiva si sposta di oltre un mese in avanti.