Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
«I miei consigli contro l’ansia»
«Non imbottitevi di tg e siate delicati con gli anziani, in questo momento indicati come “vittime principali”». Sono alcuni consigli dello psicologo dell’emergenza veneto Antonio Zuliani.
VICENZA Attenti a ripetere il mantra «muoiono tutti anziani» perché gli stessi, già fragili soggetti a bordo-società, potrebbero soffrire molto. Siate consapevoli nelle vostre corse al supermercato: fra scaffali di pasta e tonno mettete in pratica un ottimo antistress, non la soluzione al problema.
E poi, non attaccatevi a tv e pc: guardare mille servizi sul virus aumenta l’ansia, non l’informazione. Da Vicenza, sono questi alcuni consigli di Antonio Zuliani, fra i primi psicologi dell’emergenza in Italia, già noto per il suo impegno nelle frontiere calde del Paese (dall’assistenza ai terremotati ai rientrati dalle zone dello Tsunami, passando per gli sfollati veneti dell’alluvione).
Quale è lo stato d’animo della popolazione veneta in questo momento?
«Lo scenario attuale è inedito per tutti. I veneti, negli anni, hanno saputo validamente affrontare molte situazioni critiche e le hanno gestite. D’altra parte il nostro cervello trova le soluzioni ai problemi anche sulla base della memoria, delle soluzioni precedenti. Qui, però, ci troviamo in una situazione così nuova che non ci permette di utilizzare le esperienze del passato e questo aumenta molto l’ansia e la difficoltà di capire quello che sta accadendo». Cosa serve? «La comunicazione delle istituzioni sia coordinata e univoca, cosa che purtroppo non sta ancora accadendo. Ma per fortuna, al momento, non vedo comportamenti irrazionali. La corsa alle mascherine e l’incetta di alimenti nei supermercati veneti? Tentativi di dare una risposta alla paura, e non certamente alla psicosi. La parola psicosi fa riferimento alla perdita di contatto e di controllo con la realtà. Mi sembra che la popolazione veneta stia invece reagendo con grande consapevolezza, per ora è così. Un richiamo, quindi, a tutti coloro che si occupano di comunicazione: non usare parole che generano reazioni negative».
I veneti ora hanno bisogno di assistenza psicologica?
«C’è una categoria di persone che certamente ha bisogno in questo momento di sostegno psicologico: gli operatori sanitari e sociosanitari che lavorano ogni giorno nel nostro territorio. In Lombardia si stanno già attivando iniziative della Croce Rossa Italiana. Spero avvenga anche in Veneto. La seconda categoria di persone alla quale prestare molta attenzione psicologica? Chi aspetta l’esito del tampone e chi è in “quarantena”. Per questi ultimi non sarebbe male pensare a numeri di telefono dedicati per contenere l’ansia dell’attesa, solitudine e timori».
Chi soffre di più?
«La comunicazione sta centrando molto l’attenzione sul fatto che i deceduti sono anziani e spesso già ammalati. Questo in termini epidemiologici è vero, ma pensiamo a quale reazione emotiva può determinare in tutti gli anziani che possono sentirsi le uniche vittime predestinate del coronavirus. In questo senso, l’anziano è una persona fragile che ha bisogno di assistenza».
Antidoti anti- ansia?
«Affidatevi a fonti di informazioni ufficiali. È vero che le nostre istituzioni non godono di una grande credibilità, ma questo è un problema generale del Paese. Accettiamo, dunque, che in questa situazione un po’ di ansia e paura sono del tutto normali. Anzi, magari attraverso la paura di questa situazione potremmo imparare ad adottare alcuni comportamenti, come quello di lavarci frequentemente e con cura le mani: misura di prevenzione valida per molte patologie. Poi,non coinvolgete i bimbi nelle vostre paure: potrebbero non capire e spaventarsi di più. Ultima cosa: non teniamo radio e tv sintonizzati su canali che trasmettono sempre informazioni sul coronavirus. Questo accresce l’ansia, ma non le informazioni utili. Se proprio non possiamo farne a meno guardiamo queste notizie due, tre volte al giorno: mi sembra più che sufficiente».