Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Caos permessi e timori e il mercato del martedì in piazza è semi-deserto

- G.M.C.

VICENZA Quasi un quarto di banchi in meno, il che significa posti vuoti in una piazza che di per sé, ieri, era meno affollata. Colpa del coronaviru­s? Forse sì, ma non solo per la paura del contagio. «Chi non è venuto forse nemmeno sapeva che qui il mercato era aperto» dichiarano da uno dei banchi in piazza dei Signori.

Il mercato settimanal­e del centro storico, al martedì mattina, è un appuntamen­to fisso per molti vicentini ma ieri si è trasformat­o in una grande piazza dove parlare soprattutt­o del tema del momento, ovvero l’emergenza da coronaviru­s. Per tradurre l’impression­e in numeri basta sapere che sui 28 banchi che due volte a settimana aprono le tende al cospetto della Basilica Palladiana ieri se ne contavano 22. Una riduzione del 20% che gli stessi operatori del mercato giustifica­vano, però, con molti fattori: «Siamo nel periodo peggiore per noi – è la tesi di uno degli ambulanti del centro che preferisce non dire il proprio nome – c’è anche chi va in ferie in queste settimane. Ma credo che a influire sulle scelte di alcuni sia stato il caos che regna tra i vari Comuni, dove c’è chi vieta i mercati e chi no, non si capisce molto a dire il vero. Ma così forse la gente si preoccupa pure di più, perché non sa bene come comportars­i». Il solito via vai tra i banchi, per la cronaca, è ridotto rispetto ad altre giornate ma nessuno gira con la mascherina. «Non c’è traccia di mascherine – dichiara Carla, dal bancone dove vende camicie e maglioni – ma a pesare c’è anche il fatto che le scuole sono chiuse, dunque molti genitori e nonni sono a casa a tenere i bambini. Non è facile. Forse le istituzion­i dovrebbero far capire meglio che tutte queste precauzion­i legate anche ai mercati sono messe in atto per evitare che il virus contagi troppe persone nello stesso momento».

Oltre al mercato, è tutta la vita del centro storico, in questi giorni, ad essere messa a dura prova: un corso Palladio meno affollato del solito significa anche meno clienti per negozi e bar del centro, meno giro d’affari. «Speriamo che passi in fretta» è la tesi che rimbalza dal bancone del caffè Pigafetta di contra’ Pescaria. Ed è quello che si augurano un po’ tutti.

Un ambulante Questo è un periodo magro, ma pesa il caos che regna nei comuni

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