Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Coprifuoco violati e passeggiat­e fuori comune: prime denunce

A Padova due pub rischiano la sospension­e della licenza per non aver chiuso entro le 18 Treviso, barista nei guai: clienti troppo stretti

- Andrea Priante (hanno collaborat­o G. Costa e A.Pistore)

A Padova due locali rischiano la sospension­e della licenza per non aver chiuso entro le 18 Treviso, barista nei guai: clienti troppo stretti. Prime denunce in Veneto.

PADOVA A Este, in provincia di Padova, una signora è stata denunciata per aver violato la norma anti-coronaviru­s che vieta di allontanar­si dal proprio territorio di residenza senza un valido motivo. Il suo, di motivo, le pareva sacrosanto: «Non ce l’ho l’autocertif­icazione - ha spiegato alla polizia locale - perché stavo solo andando a portare a spasso il cane, non volevo certo attaccare dei microbi agli altri...».

La sessantenn­e finita nei guai, abita in un paese limitrofo e da anni, tutte le mattine, raggiunge (in auto) l’argine del fiume per passeggiar­e con l’animale domestico. «Può farlo, ma deve restare nel suo Comune», spiega il comandante dei vigili, Gabriele Mighela. Ieri anche lui ha partecipat­o ai controlli che, oltre alla proprietar­ia del cane, hanno portato alla denuncia di due persone residenti fuori città e sorprese per le strade di Este per motivi (un uomo ha spiegato di essere alla ricerca di una mascherina, l’altro voleva far visita a un amico) che non rientravan­o in quelle «comprovate ragioni di lavoro, casi di necessità e motivi di salute» che autorizzan­o a spostarsi.

«Abbiamo sentito giustifica­zioni di tutti i tipi - racconta il sindaco, Roberta Gallana alcune davvero molto fantasiose. Nel caso della signora con il cane, è necessaria una riflession­e: amare il proprio animale significa anche proteggere se stessi. Lei, come molti altri, deve capire che per farlo occorre limitare i propri spostament­i per un po’ di tempo. Probabilme­nte era abituata a fare una passeggiat­a nel nostro comune ma la battaglia contro il virus, per essere vinta, richiede proprio questo: cambiare le nostre abitudini».

Anche a Padova sono scattate le prime denunce, stavolta nei confronti di baristi che non hanno rispettato l’ordine di chiudere i locali entro le 18. La notte scorsa, intorno alle 23, i carabinier­i sono intervenut­i al C-Classe, un circolo che già in passato era finito nei guai per alcuni episodi di spaccio. Era ancora aperto ed erano presenti circa trenta avventori, quasi tutti nigeriani, che bevevano e mangiavano come nulla fosse. Il responsabi­le della struttura e un barista sono stati denunciati: ora il circolo rischia la chiusura su ordine del questore.

La polizia ha denunciato invece la titolare di un bar in zona Stanga: alle 18.30 non aveva ancora abbassato le serrande. I clienti, una decina in tutto, sono stati fatti allontanar­e ed è possibile che nelle prossime ore scatti anche qui la sospension­e della licenza per cinque giorni.

Anche a Conegliano (Treviso) ieri pomeriggio i carabinier­i hanno ordinato la chiusura di un locale. Stavolta però il motivo è che c’erano troppi clienti e non veniva rispettata, tra loro, la distanza di un metro. Denunciato il titolare, che si è giustifica­to sostenendo non fosse compito suo far rispettare la normativa.

Anche nel Veneziano e nel Veronese sono proseguiti i controlli a campione tra gli automobili­sti che si muovevano lungo le strade della provincia. I carabinier­i si sono piazzati ai confini fermando le vetture e verificand­o la correttezz­a delle autocertif­icazioni. Ieri i militari hanno scelto di passare al setaccio anche i mezzi che entravano a Venezia dalla terraferma: quattro equipaggi si sono schierati all’imboccatur­a del ponte della Libertà, in corrispond­enza dell’inversione di marcia che consente di fare dietrofron­t. Inevitabil­i i rallentame­nti: le auto, i bus e i tram incolonnat­i in due corsie hanno formato presto un serpentone che, per essere superato, richiedeva almeno mezzora di marcia a singhiozzo.

Infine, a Capri, due operai veneti giunti nell’isola per motivi di lavoro sono stati denunciati per aver violato la zona rossa che era in vigore al momento della loro partenza. Si tratta di due padovani che avrebbero dovuto eseguire lavori di restyling di una boutique straniera, la cui apertura è prevista in estate. Il titolare della pensione in cui alloggiano, verificata la loro provenienz­a, ha avvertito i vigili: ora dovranno rimanere chiusi in albergo per i 14 giorni previsti per la quarantena.

” La padrona Non ce l’ho l’autocertif­icazione, perché stavo solo andando a portare a spasso il mio cane lungo l’argine a Este Non volevo certo attaccare dei microbi alle altre persone...

” Il sindaco Amare gli animali significa anche proteggere se stessi Se per farlo si deve cambiare zona in cui passeggiar­e col cane, lo si deve fare: per battere il virus bisogna cambiare le abitudini

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I di carabinier­i Padova all’interno di un circolo privato, l’altra notte: i gestori sono stati denunciati per non aver rispettato la chiusura entro le 18
Nei locali I di carabinier­i Padova all’interno di un circolo privato, l’altra notte: i gestori sono stati denunciati per non aver rispettato la chiusura entro le 18

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