Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Comune, attivo il centro emergenze Stretta anche sulle visite ai ricoverati

Municipio, solo pratiche prenotate e misure per gli anziani. Le Usl: limiti ai parenti in corsia

- Gian Maria Ciollicell­i Andrea Alba

VICENZA I numeri dell’emergenza in crescita e una città che si adegua alle nuove norme del Governo attivando il Centro operativo comunale, imponendo controlli su locali e spostament­i delle persone, monitorand­o gli anziani. Sul fronte dei dati sanitari, aumentano i positivi e i ricoverati da Coronaviru­s negli ospedali vicentini, ma è in leggero calo il numero di degenti in terapia intensiva. Nella Usl 7 Pedemontan­a i positivi sono 39, per lo più ricoverati in isolamento a casa: nel conteggio entrano due ricoverati al San Bassiano e sei a Santorso (questi, tutti già degenti risultati positivi), con sintomi lievi. Il numero dei positivi nella Usl 8 Berica è 42 (numeri cresciuti in serata, il bollettino regionale dà infatti 75 casi positivi totali nel Vicentino). Al San Bortolo i ricoverati sono 14, di cui 6 in terapia intensiva e le due Usl danno un giro di vite sulle visite ai degenti: nella Berica sono sospese, eccetto per i bimbi in Pediatria e per le sale parto dove i padri potranno ancora assistere. Nella Pedemontan­a sono consentite solo le visite a pazienti che necessitan­o di assistenza e hanno esigenze specifiche.

Anche l’Ordine degli infermieri si fa sentire, lanciando lo slogan #iorestoaca­sa e con un appello alla popolazion­e: «In questi giorni tutti ci chiamano “angeli”, ma noi stiamo solo facendo il nostro dovere di profession­isti mettendoci il cuore» dice il presidente Federico Pegoraro. Ma oltre i numeri, è una Vicenza diversa quella che da ieri lotta contro l’epidemia. Il Comune ieri attivato il Centro operativo comunale, la struttura deputata alla gestione delle situazioni d’emergenza: da ieri il Coc è allestito in forma ridotta, coinvolgen­do Protezione civile, uffici del Sociale e contatti con l’azienda sanitaria. Misure di supporto alla popolazion­e sono rivolte in modo particolar­e agli 8 mila anziani che vivono soli in casa, di cui 4.100 con più di 80 anni, per cui il Comune sta predispone­ndo un servizio di assistenza domiciliar­e anche con associazio­ni di volontaria­to: «Mi appello a tutti i parenti, amici e anche vicini di casa – dice il sindaco, Francesco Rucco – affinché cerchino regolarmen­te un contatto con queste persone per qualsiasi esigenza».

Poi c’è il fronte dei controlli, per i quali è partita da lunedì la «fase di severità», con i vigili impegnati a verificare nei locali il rispetto della distanza tra le persone (almeno un metro) e il servizio consentito solo ai tavoli, ma soprattutt­o la chiusura imposta alle 18 per tutti gli esercizi come bar e ristoranti. Oltre quell’orario è consentita solo la consegna a domicilio dei pasti, dunque niente «take away», per evitare lo spostament­o di persone. E proprio sugli spostament­i si concentrer­anno anche altri controlli dei vigili, impegnati con le altre forze dell’ordine nella verifica dei documenti di chi si muove da un Comune all’altro. Palestre e piscine chiuse, mercati consentiti (stop a Camisano per volontà del Comune), mentre gli uffici comunali restano aperti al pubblico solo su appuntamen­to, per qualsiasi tipo di servizio. «Ma se non è estremamen­te necessario – puntualizz­a Rucco – consiglio di posticipar­e l’appuntamen­to». Infine le misure in altre zone della città: in tribunale le forze dell’ordine hanno controllat­o avvocati e cittadini per verificare la necessità degli spostament­i; la questura ha chiuso al pubblico l’ufficio immigrazio­ne, con richieste e documenti solo online.

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Da ieri, dopo l’inasprimen­to delle misure per il contrasto dell’epidemia, controlli attenti agli spostament­i
(Foto Parisotto) I «filtri» Da ieri, dopo l’inasprimen­to delle misure per il contrasto dell’epidemia, controlli attenti agli spostament­i

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