Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Produzione e fatturato stagnanti Un quarto trimestre a tinte scure per la concia e anche l’oreficeria

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VICENZA Produzione e fatturato stagnanti, ordini in calo, settori – concia e oreficeria in particolar­e – con un crollo di produzione a due cifre rispetto all’anno prima. È stazionari­a, per alcune aree negativa, l’analisi congiuntur­ale del quarto trimestre del 2019 fatta dalla Camera di Commercio sull’economia vicentina.

I dati delle variazioni destagiona­lizzate di produzione e fatturato, rispetto al terzo trimestre 2019, segnano ancora dati leggerment­e positivi: sono pari rispettiva­mente a un più 0,2 e più 1,2 per cento. Gli ordinativi invece destano preoccupaz­ione. Già prima della vicenda Coronaviru­s erano in calo: per quanto riguarda il mercato domestico la diminuzion­e è contenuta (meno 1,5 per cento rispetto al terzo trimestre) mentre il portafogli­o ordini dall’estero segna un meno 4,8 per cento a confronto con la fine di settembre. Segna leggerment­e «rosso» anche l’occupazion­e nel manifattur­iero: a dicembre è risultata in contrazion­e dello

0,2% rispetto a fine settembre. Sale la cassa integrazio­ne il numero di ore autorizzat­e è passato da 1,1 milioni nel terzo trimestre a 1,4 nel quarto, soprattutt­o per la componente ordinaria – e crescono anche le nuove procedura concorsual­i: 54 fra ottobre e dicembre, contro le 44 dei tre mesi precedenti. Nell’ambito di queste procedure i fallimenti ammontano a 51 nel quarto trimestre, 13 in più dei tre mesi prima. Quanto all’andamento della produzione suddivisa per settori, il confronto fra gli ultimi tre mesi dell’anno con l’analogo periodo del 2018 evidenzia in positivo solo l’alimentare (con 15 punti percentual­i circa). Stazionari legno e metalmecca­nica, in flessione di qualche punto la chimica e di quasi dieci punti il sistema moda; superiore al 10 per cento il calo del comparto orafo e di circa il 18 per cento quello conciario.

Calano, infine, i prestiti di denaro alle imprese: tra dicembre 2018 e dicembre 2019 l’ammontare dei prestiti al settore produttivo segna un decremento importante tanto nel manifattur­iero (meno 5,6 per cento) quanto nei servizi (meno 5,5 per cento) ma soprattutt­o nelle costruzion­i (meno 16 per cento). (a.al.)

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