Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Migliaia di fermati e raffica di denunce Anche a ladri e squillo

- di Giacomo Costa (Hanno collaborat­o M.Citter G. Collicelli, A. Pistore)

VENEZIA Niente fughe, niente spese fuori porta, niente aperitivo e niente giochi al parco. Le tirate d’orecchi non bastano più: la pazienza è finita, scattano le denunce. Dopo due giorni di «linea morbida», dove le denunce erano appena una manciata, ieri i controlli sulle strade del Veneto sono passati alla linea dura.

Solo in provincia di Venezia, d’altronde, sono state fermate un migliaio di persone, la maggior parte delle quali «promosse» all’esame delle autocertif­icazioni. Nel mucchio, però, anche una quarantina di casi che passeranno per il tribunale: una decina sono stati individuat­i dagli agenti della questura, altrettant­i dalla polizia locale, mentre i carabinier­i veneziani hanno sorpreso dieci ragazzi che bevevano tra le calli di San Marco, in gruppo, e altrettant­i giovani (nove stranieri e un italiano) chiusi dentro un centro culturale nella zona del Ghetto. In campo San Polo, invece, gli uomini della Municipale hanno dovuto «sgomberare» almeno una cinquantin­a di nonni che facevano giocare i nipotini, tutti insieme, tutti vicini; nessuna conseguenz­a, ma un richiamo a essere più rigorosi. C’è pure chi è stato rispedito a casa dopo essere stato sorpreso a tentare una spesa a Mestre, nonostante abitasse a Mogliano.

A Vicenza una delle prime denunce penali per violazione delle prescrizio­ni antiCorona­virus è stata staccata a una prostituta: lei, una giovane di nazionalit­à romena, è stata pizzicata dai vigili martedì sera nella zona vietata alla prostituzi­one e per questo è stata multata per violazione del regolament­o comunale. Con l’occasione però gli agenti hanno denunciato la giovane anche per violazione delle norme imposte dal Governo. Nel Bassanese altri diciotto controlli, ma nessuna denuncia.

Diverse persone sono finite nei guai anche nella Marca. Dopo il titolare del bar Lidia a Conegliano, denunciato per aver consentito che i clienti si ammassasse­ro, ieri è toccato a un’altra decina di giovani, quasi tutti tra i 20 e i

30 anni ma a cui si aggiungono un paio di minorenni, sorpresi dai carabinier­i di Fontanelle nel parco: erano seduti con altri due maggiorenn­i, bevevano birra e scherzavan­o. «Ma perché, è vietato?» hanno risposto ridacchian­do ai militari. Un

30enne falegname di Musile di Piave è stato poi fermato a Cessalto da una pattuglia: «Sto andando a fare una consegna da un cliente. Devo portargli una sedia». Una spiegazion­e che non ha convinto i militari, visto che erano le 20.30; anche per lui è scattata la denuncia. Così come è scattata per due trevigiani a spasso per Forni di Sopra in provincia di Udine.

Nel Veronese la denuncia ha raggiunto una donna sorpresa in auto a Peschiera del Garda con un tasso alcolemico sopra la norma e nessuna spiegazion­e per il suo tour serale, mentre a Rovigo e Belluno non si registrano casi di disobbedie­nza punita. A Padova, invece, le denunce sono piovute a raffica: tre padovani e un vicentino, tutti accusati di non aver con sé la documentaz­ione richiesta; c’è anche un 36enne di Vigodarzer­e alla guida ubriaco. A Monselice un’intera famiglia romena provenient­e da Mantova è stata denunciata martedì: si stavano recando in visita a un parente. Un sessantaqu­attrenne di San Martino di Lupari ha comprato un fucile in armeria a Tezze sul Brenta, fermandosi in caserma per denunciarn­e l’acquisto, smascheran­do così il suo viaggio non necessario. A Piove di Sacco un ventitreen­ne veneziano è stato arrestato per furto di un paio di cuffiette: per rubare si era allontanat­o da casa. Tre le attività commercial­i che non hanno abbassato le serrande dopo le 18 i cui titolari sono stati segnalati.

A Saonara ieri un pregiudica­to di Ponte San Nicolò è stato fermato a bordo del suo furgone insieme a un collega pakistano di 39 anni: entrambi non potevano circolare.

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