Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Migliaia di fermati e raffica di denunce Anche a ladri e squillo
VENEZIA Niente fughe, niente spese fuori porta, niente aperitivo e niente giochi al parco. Le tirate d’orecchi non bastano più: la pazienza è finita, scattano le denunce. Dopo due giorni di «linea morbida», dove le denunce erano appena una manciata, ieri i controlli sulle strade del Veneto sono passati alla linea dura.
Solo in provincia di Venezia, d’altronde, sono state fermate un migliaio di persone, la maggior parte delle quali «promosse» all’esame delle autocertificazioni. Nel mucchio, però, anche una quarantina di casi che passeranno per il tribunale: una decina sono stati individuati dagli agenti della questura, altrettanti dalla polizia locale, mentre i carabinieri veneziani hanno sorpreso dieci ragazzi che bevevano tra le calli di San Marco, in gruppo, e altrettanti giovani (nove stranieri e un italiano) chiusi dentro un centro culturale nella zona del Ghetto. In campo San Polo, invece, gli uomini della Municipale hanno dovuto «sgomberare» almeno una cinquantina di nonni che facevano giocare i nipotini, tutti insieme, tutti vicini; nessuna conseguenza, ma un richiamo a essere più rigorosi. C’è pure chi è stato rispedito a casa dopo essere stato sorpreso a tentare una spesa a Mestre, nonostante abitasse a Mogliano.
A Vicenza una delle prime denunce penali per violazione delle prescrizioni antiCoronavirus è stata staccata a una prostituta: lei, una giovane di nazionalità romena, è stata pizzicata dai vigili martedì sera nella zona vietata alla prostituzione e per questo è stata multata per violazione del regolamento comunale. Con l’occasione però gli agenti hanno denunciato la giovane anche per violazione delle norme imposte dal Governo. Nel Bassanese altri diciotto controlli, ma nessuna denuncia.
Diverse persone sono finite nei guai anche nella Marca. Dopo il titolare del bar Lidia a Conegliano, denunciato per aver consentito che i clienti si ammassassero, ieri è toccato a un’altra decina di giovani, quasi tutti tra i 20 e i
30 anni ma a cui si aggiungono un paio di minorenni, sorpresi dai carabinieri di Fontanelle nel parco: erano seduti con altri due maggiorenni, bevevano birra e scherzavano. «Ma perché, è vietato?» hanno risposto ridacchiando ai militari. Un
30enne falegname di Musile di Piave è stato poi fermato a Cessalto da una pattuglia: «Sto andando a fare una consegna da un cliente. Devo portargli una sedia». Una spiegazione che non ha convinto i militari, visto che erano le 20.30; anche per lui è scattata la denuncia. Così come è scattata per due trevigiani a spasso per Forni di Sopra in provincia di Udine.
Nel Veronese la denuncia ha raggiunto una donna sorpresa in auto a Peschiera del Garda con un tasso alcolemico sopra la norma e nessuna spiegazione per il suo tour serale, mentre a Rovigo e Belluno non si registrano casi di disobbedienza punita. A Padova, invece, le denunce sono piovute a raffica: tre padovani e un vicentino, tutti accusati di non aver con sé la documentazione richiesta; c’è anche un 36enne di Vigodarzere alla guida ubriaco. A Monselice un’intera famiglia romena proveniente da Mantova è stata denunciata martedì: si stavano recando in visita a un parente. Un sessantaquattrenne di San Martino di Lupari ha comprato un fucile in armeria a Tezze sul Brenta, fermandosi in caserma per denunciarne l’acquisto, smascherando così il suo viaggio non necessario. A Piove di Sacco un ventitreenne veneziano è stato arrestato per furto di un paio di cuffiette: per rubare si era allontanato da casa. Tre le attività commerciali che non hanno abbassato le serrande dopo le 18 i cui titolari sono stati segnalati.
A Saonara ieri un pregiudicato di Ponte San Nicolò è stato fermato a bordo del suo furgone insieme a un collega pakistano di 39 anni: entrambi non potevano circolare.