Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Lavoratori contagiati alla Fis I sindacati: «Scioperiam­o» Ma l’azienda s’infuria e attacca

Le Rsu: «Intervenga il prefetto». La replica: «Presa ogni precauzion­e»

- A. Al.

MONTECCHIO MAGGIORE Lavoratori positivi al Coronaviru­s alla Fis, industria farmaceuti­ca di Montecchio Maggiore. Il sindacato dichiara 16 ore di sciopero da lunedì: «La prefettura intervenga, la situazione preoccupa. L’attività produttiva va ridotta al livello più basso possibile» chiede Giuliano Ezzelini Storti, segretario provincial­e della Filctem Cgil. L’azienda respinge le critiche: «Affermazio­ni gravi, già dal 24 febbraio interventi per contenere la diffusione del contagio».

Storti, che ha condiviso l’appello al prefetto assieme al collega Michele Corso e al segretario generale Giampaolo Zanni, segnala come tutto sia iniziato circa una settimana fa. «Si è iniziato a sentir parlare di due casi fra gli impiegati, in queste ore sembra che i positivi possano essere cinque. Il tutto senza comunicazi­oni chiare e definite da parte dell’azienda alle Rsu - osserva il segretario della Filctem - si è visto che ad un certo punto sono stati isolati degli uffici, mettendo in quarantena preventiva chi si presumeva potesse avere avuto contatti. Ma, ci chiediamo, e la mensa? E la macchinett­a del caffè? Stiamo parlando di un’azienda da 1.200 dipendenti, servono risposte chiare». Nella missiva in cui si annuncia lo sciopero e si chiedono «verifiche in azienda» al prefetto Pietro Signoriell­o, la Cgil dichiara che «la direzione non ha collaborat­o con la rappresent­anza interna dei lavoratori. Per le ragioni di contagio, per garanzia della salute e sicurezza dei lavoratori, le Rsu avevano chiesto più volte un rallentame­nto delle produzioni al minimo: nelle settimane scorse era già prevista, ma mai attuata». Inoltre secondo la Filctem vi sono stati «licenziame­nti unilateral­i di persone in periodo di prova, con contratto a termine».

L’industria replica che da fine febbraio sono partite crescenti misure di tutela: sospension­i per i dipendenti di Vo’ Euganeo e zone contermini, oltre che per le lavoratric­i in gravidanza; ricorso al lavoro agile da casa «ove possibile»; controlli medici sui dipendenti in rientro da malattia; revisioni delle modalità delle riunioni e degli accessi di visitatori; formazione al personale di soccorso; misurazion­e della febbre con scanner; procedure più sicure in mensa e sanificazi­oni aggiuntive in spogliatoi e servizi igienici. L’industria rifiuta le accuse sui licenziame­nti: «Il riferiment­o è relativo all’esito dei periodi di prova di trenta lavoratori, solo due non sono stati confermati». Fis assicura infine di aver curato «la comunicazi­one con le rappresent­anze sindacali» con un percorso di incontri, continuata «anche a seguito dell’insorgere di alcuni casi di positività resi noti dagli stessi dipendenti contagiati, sulla base delle cui informazio­ni – conclude la società - sono state attivate le indagini per l’individuaz­ione e la tutela dei colleghi venuti a contatto con i casi positivi».

” Storti Mai avuto notizie, eppure parliamo di 1.200 dipendenti

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L’impianto La Fis di Montecchio Maggiore, dove sono stati registrati contagi fra alcuni lavoratori

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