Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
«Anni di fatture fasulle e di guadagni omessi»: titolare verso il processo
ARZIGNANO Una ditta che, per l’accusa, sarebbe un evasore totale, in barba al Fisco, senza redditi dichiarati e con fatture emesse per operazioni che di fatto non c’erano mai state, in vari settori, dal commercio della pelle ai trasporti al settore edile. Per consentire così a terzi l’evasione, il poter aggirare l’ostacolo tasse.
Il sostituto procuratore Giovanni Parolin ha chiuso le indagini preliminari nei confronti di Giorgio Lovato, 59enne di Chiampo, con la sua ditta di trasporti «Vi.Ma. di Giorgio Lovato» con sede ad Arzignano. Stando alle indagini portate avanti dalla Finanza di Arzignano l’imprenditore non aveva dichiarato ricavi per oltre 400 mila euro, ed emesso fatture per oltre 1,2 milioni nei confronti di alcune aziende (l’imprenditore di una di queste è a sua volta indagato): decine e decine di fatture staccate a partire dal
2012 e fino a dicembre del
2016, per servizi e operazioni che secondo l’accusa erano inesistenti, fasulle. Lo stesso imprenditore dovrà inoltre rispondere di non aver presentato, per quanto tenuto, la dichiarazione dei redditi per anni, dal 2014 al 2018, evadendo le tasse, divenendo sconosciuto al Fisco. L’inchiesta era scattata dopo che la guardia di finanza aveva riscontrato una serie di anomalie anche incrociando le banche dati come lo «spesometro» ma a quanto pare non avrebbe ottenuto la documentazione richiesta dall’imprenditore che avrà ora venti giorni di tempo per farsi interrogare dal pubblico ministero o depositare memorie difensive. Trascorso questo tempo la procura potrà chiederne il processo.
Le contestazioni Secondo la Finanza l’uomo non avrebbe dichiarato almeno 400 mila euro