Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
La gioia del papà: «Finalmente mio figlio è in mani sicure»
Vigonza, la gioia del sindaco: «Ho fatto suonare le campane a festa». Il parroco: «Gli faremo una grande festa»
PADOVA Fosse accaduto un mese fa, una folla di persone avrebbe accolto la notizia della liberazione di Luca ed Edith con una grande festa in piazza per almeno due giorni. E invece ai tempi del coronavirus la festa è per forza silenziosa, anche se il calore è arrivato ugualmente. «Luca è finalmente in mani sicure», sono le parole di papà Nunzio, raggiunto ieri mattina dalla sconvolgente e tanto attesa telefonata dalla Farnesina, e comunicate al sindaco Stefano Marangon alle 14.30 del pomeriggio. «La notizia girava ma io dovevo avere la conferma da parte di Nunzio – dice Marangon – quando mi ha detto quella frase siamo rimasti in silenzio, commossi, subito dopo ho chiamato i parroci pare far suonare le campane a festa». Alle 15.30 in punto nel silenzio di un sabato surreale, un suono di festa è giunto in ogni casa. «Finalmente una bella notizia dopo tutte quelle che abbiamo sentito», sono i commenti sulla pagina Facebook «Sei di vigonza se…«, che in poco più di mezzora ha avuto una decina di condivisioni, con commenti carichi di soddisfazione da parte dei cittadini. «Noi non abbiamo mai perso la speranza – dice Giovanni, zio di Luca – in tutti questi mesi la famiglia di mio cognato è stata in contatto con la Farnesina, non sono mai stati lasciati soli». La casa di Nunzio però resta chiusa. La strada del silenzio, intrapresa dalla famiglia da gennaio 2018, quando la scomparsa del figlio in Burkina Faso è stata sulle prime pagine di tutti i giornali per settimane, continua anche adesso che le notizie positive si susseguono: prima le indiscrezioni giornalistiche, poi la telefonata del ministro degli Esteri Luigi di Maio. E infine la telefonata tra padre e figlio, tanto attesa e giunta probabilmente nelle prime ore del pomeriggio, a spezzare un’angoscia durata 14 lunghi mesi. Purtroppo la mamma di Luca, Rosanna, è in Australia da Tommaso, uno dei 4 figli della coppia, che recentemente ha avuto un intervento. In casa con il padre le altre due figlie, Marta ed Eleonora. «Una notizia straordinaria quella della Liberazione di Luca – dice don Alessandro Speziai, della parrocchia di San Sebastiano – ora non possiamo accogliere questo ragazzo come si deve ma quando potremo riabbracciarci ci sarà una grande festa collettiva. In tutti questi mesi non si è più parlato di lui, la speranza forse si stava spegnendo, per questo c’è stata un’esplosione di gioia quando ci hanno confermato che erano liberi». «Adesso con i ragazzi del calcio non ci possiamo vedere – dice Andrea Biollo, direttore sportivo della squadra Tombelle-Vigonovo dove giocava Luca – un modo per far festa a Luca lo troviamo, a distanza purtroppo, ma arriverà il momento in cui lo potremo riabbracciare».