Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Asiago, 16 contagiati nell’ospedale
Scoperto un focolaio nel reparto di Medicina: tutti isolati. Accelerano i casi in Pedemontana, meno nell’Usl 8
VICENZA Malati di Coronavirus in forte crescita, nel Vicentino: i «positivi» nelle due aziende sanitarie ieri sera erano 223 (il giorno prima 151), con in tutto 67 degenti nei vari ospedali (erano 42 venerdì). L’aumento è dovuto anche alla scoperta di un ampio gruppo di ricoverati infetti da Covid-19 nel reparto di Medicina dell’ospedale di Asiago. «L’ospedale ha assunto ogni precauzione disponendo l’isolamento di questi pazienti ed attuando un rigido protocollo per la protezione degli altri ricoverati» dichiara il sindaco asiaghese Roberto Rigoni Stern, che ieri ha diffuso un messaggio ai concittadini.
Nella Usl 7 Pedemontana i casi in tutto sono 133, numero quasi doppio rispetto al giorno precedente. L’incremento è dovuto da un lato a un ritardo di alcune refertazioni per motivi tecnici, dall’altro alla scoperta nei giorni scorsi di un «cluster» all’interno dell’ospedale di Asiago. I ricoverati infatti sono ad oggi 9 al San Bassiano (tra cui una
60enne in terapia intensiva, paziente in precedenza a Santorso), 13 nell’ospedale altovicentino e 16 all’interno dell’area Medicina dell’ospedale di Asiago (dato riportato dalla Regione Veneto). In questo reparto il virus è arrivato, sembra, a causa del trasferimento di un paziente dall’Alto Vicentino,
degente che inizialmente non presentava sintomi. Nell’azienda sanitaria è elevato il numero di soggetti in sorveglianza attiva (quarantena a casa), 525, come pure di tamponi eseguiti, 994. Una decina dei ricoverati risultati positivi nell’ospedale montano sono cittadini asiaghesi: «Sono vicino a loro e a chi è in isolamento fiduciario - dice il sindaco Rigoni Stern - l’amministrazione è a disposizione per fornire assistenza». Stern ribadisce la fiducia nel direttore generale Bortolo Simoni, nei primari asiaghesi e nello staff sanitario: «In questa situazione non posso che riconoscere ancora una volta il valore dell’immenso lavoro dei nostri operatori sanitari, che sono in prima linea impegnati nell’affrontare una situazione di emergenza mai vista prima».
Diversa la situazione della Usl 8 Berica, dove i numeri sono inferiori: 90 i casi positivi (su 534 tamponi), con 28 pazienti ricoverati in tutto di cui 14 in terapia intensiva, tutti al San Bortolo. Sono 344 le persone in sorveglianza attiva a casa. Nove, ad oggi, i pazienti dimessi da Malattie infettive (uno anche ieri). Due i decessi registrati finora, al San Bortolo e al San Bassiano.
Intanto, in provincia le associazioni dei donatori di sangue fanno appello ai loro iscritti. «Abbiamo delle grandi responsabilità, dobbiamo supportare i nostri malati spiega il presidente provinciale di Fidas Vicenza, Mariano Morbin - raccomando a tutti di prenotarsi nei prossimi giorni e nelle prossime settimane».