Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Niente traffico ma smog alle stelle Il Comune: abbassate i riscaldamenti
A Vicenza smog al doppio dei limiti. L’appello: «Limitate le temperature»
VICENZA Auto ferme e smog alle stelle. L’emergenza sanitaria legata al nuovo Coronavirus consente una lettura del tutto diversa dal solito in merito all’inquinamento atmosferico del capoluogo: in questi giorni le strade di Vicenza come del resto d’Italia - sono semi-deserte a causa delle limitazioni sugli spostamenti imposto dal governo per evitare la diffusione del virus e persino il transito dei mezzi pubblici è dimezzato. Eppure, i dati rilevati dalle centraline di Arpav segnalano un’aria pessima in città, con picchi di 94 microgrammi per metro cubo d’aria di Pm10 (il limite di legge è fissato a 50). E così da Comune e Provincia arriva un monito: «Le ordinanze sono sempre in vigore e i limiti sulla temperatura domestica andrebbero rispettati».
A muovere le prese di posizione di Palazzo Trissino e Palazzo Nievo sono i numeri delle centraline dei giorni scorsi: da martedì a venerdì in città si è sforato ogni giorno il limite di legge, passando dai 56 microgrammi di martedì ai 93 di venerdì. Pertanto se la causa non è da imputare alle auto, le altre fonti inquinanti sono due: abitazioni e industrie. «Io penso che questi dati rendano l’idea di quanto impatta il riscaldamento domestico nell’inquinamento atmosferico - dichiara Macilotti -. Le auto incidono abbastanza poco sulla produzione di polveri sottili e in questo periodo anche le aziende hanno ridotto la produzione, quindi non ci sono molte altre spiegazioni». Da qui l’appello del consigliere: «Le ordinanze relative alle misure antismog sono sempre in vigore - spiega Macilotti - e anche se capisco che questo non sia il tema più rilevante di questi giorni di certo, si tratta sempre di misure a tutela della salute pubblica».
L’ordinanza del Comune in città rimane in vigore fino a metà aprile, come in molti altri territori della provincia, e potrebbe portare anche all’innalzamento dell’allerta dallo stato attuale (verde) ai livelli arancione o rosso: misure che, al di là delle limitazioni del traffico, imporrebbero lo stop a stufe a basso rendimento energetico. «Abbiamo valutato l’ipotesi di sospendere l’ordinanza - afferma Siotto - ma trattandosi di misure per la salute pubblica abbiamo ritenuto che fosse incoerente sospendere quel provvedimento adesso. Invito però tutti a rispettare i limiti sulle temperature, adottando comportamenti responsabili». Sospesi, però, tutti i controlli alle caldaie in virtù delle misure anti-Coronavirus disposte dal governo.