Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Ascopiave, parte la sfida tra Comuni, A2a ed Hera sul consigliere di minoranza
Le mosse per avere il ruolo di controllo
TREVISO Ascopiave, parte la corsa per il consigliere di minoranza. L’assemblea dei soci di Ascopiave del 29 maggio sarà chiamata a votare non solo il bilancio 2019, approvato dal cda l’altro ieri, ma a rinnovare l’intero board. Operazione non banale, oltre al piano di estendere il numero di membri da cinque a sette. Soprattutto, il grande interrogativo sarà sull’esponente di minoranza, dopo il blitz delle scorse settimane con cui A2a si era presentata a Pieve di Soligo. Consigliere che potrebbe ottenere rilevanti possibilità di controllo e veto sulle decisioni. A2a da sola non può avere il consigliere. Ma il tema è quale sarà la possibile combinazione tra i soci di minoranza ad avere la meglio.
I primi a muoversi, su questo fronte, sono stati gli otto sindaci «dissidenti» usciti lo scorso anno dal capitale di Asco Holding, la scatola di controllo di Ascopiave, convertendo quelle partecipazioni in titoli Ascopiave. E mettendo insieme così poco più del 6%, sufficiente per sottoscrivere un patto di sindacato, già ratificato dai consigli comunali e pronto per andare dal notaio, e diventare il maggiore dei soci di opposizione. Se nulla cambierà, in pratica,
sarà per loro il diritto di indicare un consigliere nel cda. L’intesa durerà tre anni ed il presidente ruoterà ogni quattro mesi fra i sindaci dei Comuni, a cominciare da Spresiano a cui seguiranno Mareno di Piave, Giavera del Montello, Segusino, Follina, Trevignano, Pieve di Soligo e Riese Pio X. Accordo «aperto». E in ballo ci sono altri Comuni (otto, titolari di azioni Ascopiave ma leghisti e poco sintonizzabili con i primi), e altri soci minori, fra cui Hera (2,5%), Anita (3%), A2a (4,2%) e Asm Rovigo (4,4%).
Player che potrebbero accordarsi fra loro secondo più combinazioni per raggiungere e superare il 6%; e le ipotesi sono molte. A iniziare da Hera, che starebbe tentando un’intesa con Rovigo; pur se si dovrà vedere se, data l’alleanza con Ascopiave, Bologna potrà muoversi sul fronte delle minoranze. Più facile immaginare che l’idea sovvenga ad A2a, per pareggiare la mossa subita di recente in Lombardia da Ascopiave sulla minoranza dell’alleata Acsm Agam.