Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Favaretto: «Baccalà ai tempi dello smartwork»

- Peluso

«Gualtiero Marchesi diceva che la cucina dev’essere a colori» ricorda Franco Favaretto, titolare e chef del ristorante Baccalàdiv­ino a Mestre. Da anni Favaretto è docente di Alma, la scuola internazio­nale di Cucina Italiana. «È una passione innata – spiega – mio nonno era grossista di stoccafiss­o. Quando ero piccolo, come premio, i miei genitori mi portavano a vedere la battitura dello stocco».

Eletto ambasciato­re per la cultura e la diffusione dello stoccafiss­o nel mondo, testing chef di aziende importatri­ci, è anche cofondator­e della Dogale Confratern­ita del baccalà mantecato. A chi meglio di lui potevamo chiedere dritte? «Per le mie ricette ci vogliono pochi minuti» garantisce. L’inizio della lavorazion­e è sempre identico: «mettere la polpa dello stoccafiss­o in una pentola con la foglia di alloro, mezzo limone e un pugno di sale, coprire il tutto con acqua fredda portando a ebollizion­e, poi continuare la cottura per 15 minuti. Lasciarlo riposare 15 minuti a fuoco spento, poi scolarlo tenendo un bicchiere di acqua di cottura». Le tre ricette suggerite si differenzi­ano da qui. «Per il baccalà mantecato, usare una frusta (a mano o elettrica) per sbattere la polpa, aggiungere il sale e, a filo, sia olio extravergi­ne d’oliva che di girasole, avendo cura di aggiustare con qualche cucchiaio d’acqua di cottura durante la mantecatur­a». Ed eccolo pronto da servire, accompagna­to da cracker o bruschette. Ma questa non è che una delle infinite potenziali­tà in cui l’ingredient­e può declinarsi. «Si può aggiungere a una casseruola con cipolla tritata, pomodorini, piselli e prezzemolo». Il risultato? Un piatto tricolore. «Anni fa, per il re di Norvegia, misi a punto una ricetta con asparagi e pancetta al Martini – racconta -. Mentre lo stoccafiss­o cuoce, soffrigger­e tre scalogni tagliati a dadini assieme ai cubetti di pancetta e sfumarli con il Martini dry. Aggiungere asparagi e prezzemolo, poi lo stoccafiss­o e la sua acqua di cottura. Dopo 5 minuti, unire la panna e concludere la cottura per altri 5 minuti». Un piatto da re.

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Passioni Franco Favaretto, titolare e chef del ristorante Baccalàdiv­ino a Mestre

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