Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Da Bordin alla Levorato ok dei runner allo stop «È l’ora di fare sacrifici rinuncerem­o alla corsa»

- Roberta Polese

PADOVA Da giorni sono il bersaglio di invettive su Facebook, di insulti per la strada, di «delazioni» alle forze dell’ordine: i runners e i ciclisti sono nel mirino. Se la prescrizio­ne era di stare lontani dagli assembrame­nti, ritrovare fiumi di corridori sugli argini in città non è decisament­e confortant­e: «Le regole sono chiare a tutti da giorni – dice il vicentino Gelindo Bordin indimentic­ato oro olimpico in maratona alle olimpiadi di Seul nell’88 – si era detto di andare a correre in posti isolati, alcuni non hanno rispettato la prescrizio­ne e ora tutti a casa – afferma – io corro pochissimo ora, perché sono impegnato al lavoro (Bordin è manager della Diadora, ora in smart-working ndr) e quindi la sera è difficile andare a correre in posti che non siano già frequentat­i da altre persone, rinuncerò anche a quel poco se sarà necessario, e comunque in casa si può fare potenziame­nto muscolare per addominali, braccia, gambe, tutte attività che i podisti trascurano e che invece sono importanti».

Favorevole al blocco la velocista veneziana, ma padovana di adozione, Manuela Levorato, campioness­a europea e primatista nazionale. «E’ arrivato il momento di fare dei sacrifici e i runners non sono una categoria a parte – dice – era chiaro che si doveva stare lontani dai posti molto frequentat­i, c’è chi non ha rispettato questa regola e per colpa loro adesso tutti a casa. Io abito a Padova in una zona molto vicina agli argini, davanti a casa mia c’è una pista pedonale che porta al Bacchiglio­ne e se mi affaccio anche adesso vedo gente che cammina e che corre, forse non hanno capito a gravità della situazione, a questo punto intervenga la legge, lo so quanto può essere pesante l’assenza di attività fisica per chi è abituato a farla tutti i giorni, io andavo a correre e in palestra e ora me ne sto a casa, ci sono degli ottimi canali on line dove trovare spunti per fare esercizi senza uscire, io mi sono adeguata e si devono adeguare tutti altrimenti non se ne esce». «Mi dispiacere­bbe molto che si prendesse la decisione di fermare i podisti – afferma un altro campione italiano di maratona, il padovano Ruggero Pertile – io stesso vado ancora a correre nel graticolat­o romano (Alta Padovana) lungo strade di campagna dove non passa nessuno. Esco sempre solo, due o tre volte alla settimana per 50 minuti non di più, evidenteme­nte non si è capito che non si deve stare tutti insieme, se sarà necessario mi fermerò. Ci si può allenare anche in casa: per me è facile, mia moglie è personal trainer...»

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Campioni Gelindo Bordin e Manuela Levorato
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