Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Tra vigili e carabinieri fioccano altre 28 denunce
VICENZA Ancora persone che camminano, che guidano senza una meta «consentita» o che bivaccano nei parchi vicentini (chiusi). Dal pensionato che doveva raccogliere gli asparagi ai quattro ventenni in trasferta a Vicenza perchè «stanchi di rimanere a casa», uno trovato anche con droga, alla donna che dice di dover portare a spasso il cane che ha in auto. Non passa giorno senza che vigili e forze dell’ordine non sporgano ulteriori denunce per la violazione delle norme anti-contagio (2.184 persone in tre giorni, a partire da domenica). Martedì, a Vicenza, la polizia locale ha effettuato 332 controlli, inclusi 196 esercizi commerciali, ma mentre questi erano in regola così non è stato per 7 persone, denunciate: tre guidavano l’auto senza una meta valida, tre erano a passeggio per la città e un 21enne straniero è stato pizzicato al parco Retrone, chiuso dal 12 marzo per volere del Comune. «Ci sono ancora troppe persone che non rispettano i divieti – tuona il sindaco, Francesco Rucco – per questo è nostra intenzione potenziare i controlli». Ieri, però, la stessa comunicazione dei controlli sui social da parte di Palazzo Trissino ha ricevuto la critica del consigliere di opposizione Giovanni Selmo («Da adesso in poi») secondo il quale «le difficoltà sull’emergenza sanitaria non siano occasione per fare propaganda sulla sicurezza». E se gli agenti della questura, controllando 30 persone, non hanno riscontrato irregolarità, sono stati i carabinieri di Vicenza, Brendola, Longare e Torri ad «incappare» in 21 furbetti, tra cui un minore, tra martedì e le prime ore di ieri.
Le più banali le scuse addotte dai denunciati: dai tre albanesi che dovevano andare in stazione a Vicenza «per controllare gli orari dei treni», al 57enne padovano che era stato dalla fidanzata a Camisano, al 65enne che doveva comprare giornale e sigarette «nell’edicola di fiducia» fuori comune, alla donna col cane in auto da portare a spasso.