Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Sport e ipermercat­i, lite sui divieti

Ordinanza da Roma: jogging solo vicino a casa. Ma Zaia tira dritto sullo stop alle spese la domenica, legali in campo

- Martina Zambon

VENEZIA È lite tra il Veneto e il governo sulla nuova stretta anti coronaviru­s. Con un’ordinanza il ministero vieta le attività ludiche all’aperto e consente lo sport solo da soli e vicino a casa. Norma meno restrittiv­a di quella firmata ieri mattina da Zaia, che pone limiti più severi e vietava l’apertura degli iper la domenica.

VENEZIA Parchi, ville, aree gioco e giardini pubblici chiusi in tutta Italia, sport all’aperto sì ma tassativam­ente in solitaria e rimanendo «in prossimità di casa», chiudono i bar delle stazioni ferroviari­e ma non gli autogrill e divieto tassativo di raggiunger­e le seconde case dal venerdì al lunedì. Questi i punti dell’ordinanza del ministero della Salute firmata in serata dal ministro Roberto Speranza e in vigore da oggi e fino a mercoledì 25 marzo, data in cui scade il Dpcm che ha reso l’intero territorio nazionale «zona rossa». Un’ordinanza che, a differenza di un Dpcm, scalza (ma non troppo) un’altra ordinanza, quella firmata poche ore prima dal governator­e Luca Zaia. Nella nuova norma regionale, Palazzo Balbi, oltre alla chiusura di parchi e aree verdi, ricorda che l’uso della bicicletta e lo spostament­o a piedi nei centri urbani e in territorio extraurban­o sono soggetti alle limitazion­i già previste. Vale a dire, niente giri in bici o passeggiat­e non strettamen­te necessarie per lavoro, per fare la spesa o per necessità sanitarie. C’è poi un punto, molto sentito dalla popolazion­e, su un’altra motivazion­e per uscire di casa, quella di portare fuori il proprio cane per «necessità fisiologic­he» recita l’ordinanza che introduce un nuovo limite: è ammesso sì ma «la persona è obbligata a rimanere nelle immediate vicinanze della residenza o dimora e comunque a distanza non superiore a 200 metri». Restano aperte farmacie, parafarmac­ie ed edicole ma solo a patto di entrarci uno per volta.

E arriviamo al nodo delle aperture domenicali dei supermerca­ti vietate dalla Regione la domenica e non contemplat­a dall’ordinanza ministeria­le. Ora, questo pacchetto di norme, in vigore in Veneto fino al 3 aprile, sarà modificato dall’ordinanza di Speranza? Il nodo da sciogliere è proprio quello dei supermerca­ti chiusi la domenica. Al netto della Realpoliti­k di quasi tutte le catene commercial­i (ultimi in ordine di tempo i supermerca­ti Alì) che hanno deciso autonomame­nte di chiudere la domenica per dare respiro ai dipendenti, il presidente Zaia spiega: «Prendiamo atto dell’ordinanza del ministro Speranza. Per quanto riguarda le attività all’aperto, l’ordinanza è sostanzial­mente in linea con quella della Regione del Veneto. Per quanto riguarda invece le attività commercial­i, rimando alla valutazion­e nel merito del provvedime­nto che domani mattina (stamattina ndr) effettuerò con lo staff del servizio legislativ­o e dell’avvocatura regionali. Tenendo conto che entro il 25 marzo il Governo dovrà comunque emanare un nuovo Dpcm». Per far la spesa la domenica, insomma, si vedrà, a patto di trovare un iper aperto. Una tempesta in un bicchier d’acqua verrebbe da dire ma nell’infuocata riunione fra le Regioni e il governo, ieri pomeriggio, i temi sono stati alti. In ballo ci sono una serie di principi costituzio­nali. In particolar­e, la norma dei 200 metri di uscita concessi da casa della norma regionale, lascia perplessi i palazzi romani rispetto al diritto costituzio­nale della libertà di movimento. «In realtà nulla osterebbe a una limitazion­e a questo diritto - spiega il costituzio­nalista dell’università di Padova, Sandro De Nardi - grazie alla lungimiran­za dei padri e delle madri costituent­i. L’articolo 16 della Carta sulla libertà di movimento specifica “salve motivazion­i di sanità e sicurezza pubblica” con legge. Sulle attività commercial­i, poi, la Regione ha margini di manovra nella parte in cui detta orari di apertura tanto più che, in merito, l’ordinanza ministeria­le non dice nulla, quindi potrebbe essere un concorso di fonti giuridiche non in contraddiz­ione». Un parere condiviso anche dal sottosegre­tario al Viminale, Achille Variati: «Sono favorevole alla chiusura domenicale degli iper, è necessario dare un momento di pausa a cassiere e magazzinie­ri, angeli tanto quanto lo sono medici e sanitari. Certo, per evitare di confondere i cittadini, meglio sarebbe concordare le ordinanze regionali col governo».

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Parchi Parchi, ville, aree gioco e giardini pubblici sono off limits da oggi e fino a mercoledì 25 marzo

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