Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Dai primi contagi all’escalation: 30 giorni tra bollettini, tamponi e blocchi
Sabato 22 febbraio
17 contagiati, un morto Primi contagi nel Veneziano. Grave un 67enne di Mira, che ha infettato tre sanitari dell’ospedale di Dolo. Vo’ viene blindato: si fermano negozi e scuole. In tutto il Veneto chiudono le Università. Domenica 23 febbraio
25 contagiati, un morto
In tutta la regione chiudono le scuole: bambini a casa. L’ordinanza del ministro della Salute sospende in Veneto - fino all’1 marzo - le manifestazioni, comprese gare sportive, messe e feste. Chiusa la Basilica di San Marco. Stop anche al Carnevale di Venezia. Lunedì 24 febbraio
33 contagiati, un morto
La Regione acquista centomila tamponi e 250 mila mascherine. Si ipotizza un danno di almeno 4 miliardi per le nostre imprese. I militari bloccano le vie d’accesso a Vo’. Martedì 25 febbraio
46 contagiati, due morti
A perdere la vita è una donna di Paese, anche lei con patologie pregresse. Dopo Padova e Venezia,il virus è anche a Treviso. A Limena una bimba positiva. Guarita una padovana: è la prima in Italia. Mercoledì 26 febbraio
88 contagiati, due morti Aumentano i contagi tra i medici. Si allestiscono tende riscaldate davanti agli ospedali «per fronteggiare un eventuale boom di contagi». In molte farmacie, mascherine esaurite.
Giovedì 27 febbraio
116 contagiati, due morti Zaia: «Le scuole possono tranquillamente riaprire, per quello che mi riguarda, a meno che la comunità scientifica non comunichi un pericolo incombente». Ma il premier Conte lo gela: «Chi oggi chiede di riaprire tutto, ieri chiedeva di chiudere tutto». Venerdì 28 febbraio
151 contagiati, due morti
Il turismo, da Venezia a Cortina, è già in affanno. Alcune imprese fermano la produzione mentre il governo promette aiuti. Gaffe di Zaia in diretta tivù: «Li abbiamo visti tutti (i cinesi, ndr) mangiare topi vivi». L’ambasciata cinese: «Calunnie e offese gratuite». Poi il governatore si scuserà. Sabato 29 febbraio
196 contagiati, due morti Accordo tra il governo e le tre regioni colpite (Veneto, Lombardia ed Emilia): scuole chiuse fino all’8 marzo. Vo’ resta «zona rossa». Domenica 1 marzo
265 contagiati, due morti Dalla mezzanotte la nuova ordinanza del governo. In Veneto si fissano le distanze di sicurezza: in chiese, musei, bar e ristoranti si dovrà garantire un metro di distanza tra i clienti. I contagiati a Vo’ sono ormai 88 ma non si trova il «paziente zero».
Lunedì 2 marzo
291 contagiati, tre morti
Pronto un piano di emergenza per gli ospedali, si punta ad aumentare i posti in Rianimazione. All’università di Padova prime lauree discusse da casa, via webcam. La fiera di Verona rinvia a giugno il Vinitaly.
Mercoledì 4 marzo
386 contagiati, 7 morti
Il governo proroga lo stop delle scuole fino al 15 marzo, stavolta in tutta Italia. Zaia propone di affidare agli influencer stranieri il rilancio del territorio. Ormai semideserti, gli hotel di Venezia propongono stanze a prezzi stracciati. Fa discutere l’iniziativa dello spritz scontato negli storici bar di piazza San Marco.
Giovedì 5 marzo
459 contagiati, 11 morti Centinaia di operatori sanitari in isolamento. Mattarella si rivolge agli abitanti delle «zone rosse», come Vo’: «Rispettano con serietà un isolamento necessario». Proprio il paese diventa «laboratorio» per i ricercatori impegnati nella ricerca del vaccino: nuovo tampone agli abitanti. Venerdì 6 marzo
511 contagiati, 12 morti
A Vo’ rallentano i contagi: «Le misure servono», esulta i sindaco. Annullate le finali della Coppa del Mondo di sci in programma a Cortina dal 16 al 22 marzo.
Sabato 7 marzo
598 contagiati, 15 morti
Si discutono nuove misure. L’ipotesi (poi confermata) è di mettere delle limitazioni alle province di Treviso, Padova e Venezia.
Domenica 8 marzo
686 contagiati, 19 morti Entra in vigore il nuovo decreto. Venezia, Padova e Treviso vengono «chiuse»: l’invito è di restare a casa. Sono «zone arancioni», dove si può uscire per andare al lavoro o per motivi strettamente necessari; bar e ristoranti devono chiudere entro le 18. Nel resto del Veneto resta in vigore la distanza di un metro tra i clienti dei locali.
Lunedì 9 marzo
771 contagiati, 21 morti Primi giovani in Rianimazione: non è vero che il virus risparmia gli «under 50». Nuovo decreto del governo per estendere le prescrizioni delle «zone arancioni» all’intera regione. Scuole chiuse fino al 3 aprile.
Martedì 10 marzo
913 contagiati, 26 morti
Giovedì 12 marzo
1.458 contagiati, 40 morti Nuovo piano per ricavare altri mille posti negli ospedali da dedicare ai malati di coronavirus, 150 nelle terapie intensive. Gli ingressi contingentati nei supermercati causano lunghe code all’esterno. Dall’Electrolux a Fincantieri, primi scioperi nelle fabbriche per i timori di contagio. Venerdì 13 marzo
1.673 contagiati, 50 morti Centinaia le fabbriche chiudono. Molti imprenditori, se non possono incentivare il lavoro da casa, decidono di sospendere la produzione. Primi dubbi di Zaia sulla «tenuta» delle terapie intensive: «Oltre un certo limite non possono andare. E servono respiratori».
Sabato 14 marzo
1.994 contagiati, 60 morti Zaia propone tamponi per tutti, da fare fuori dai supermercati. Patto sindacati-imprese: se non è garantita la sicurezza degli operai dal rischio contagi, l’attività va sospesa.
Domenica 15 marzo
2.246 contagiati, 68 morti Infiammano le polemiche: c’è ancora troppa gente in giro. L’Anci del Veneto propone di chiudere i parchi.
Lunedì 16 marzo
2.541 contagiati, 77 morti Zaia chiede nuovi divieti. All’ospedale di Mestre muore Francesco Saverio Pavone, il magistrato che smantellò la Mala del Brenta.
Martedì 17 marzo
2.923 contagiati, 89 morti In corsia arrivano 500 giovani laureati formati nelle Università di Medicina di Padova e Verona: senza abilitazione, sono comunque autorizzati a prendere servizio per affrontare l’emergenza. Mercoledì 18 marzo
3.384 contagiati, 113 morti Il record di vittime quotidiane (24) fa superare quota cento. Esplode il contagio in diverse case di riposo. Grafica Veneta regala due milioni di mascherine.
Giovedì 19 marzo
3.751 contagiati, 130 morti Zaia si prepara ad aumentare i divieti. «L’emergenza potrebbe finire a luglio», dice. A Verona è boom di contagi. Venerdì 20 marzo
4.235 contagiati, 140 morti Zaia firma la sua ordinanza, con cui chiude parchi e giardini pubblici. Limitazioni anche a chi fa jogging. La norma vale fino al 3 aprile.
Sabato 21 marzo
Il governo oggi vara nuove misure che, di fatto, si inseriscono nella scia dell’ordinanza di Zaia: sono anche un (ennesimo) giro di vite contro le uscite non indispensabili.