Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
«La farmacia alza i prezzi» Ma la Finanza incastra il fornitore-evasore fiscale
SCHIO I finanzieri controllano le mascherine che la farmacia di Schio aveva messo in vendita, dopo la chiamata di un cittadino al 117 che lamentava prezzi alti, e non rilevano alcuna anomalia di costo ma finiscono invece per segnalare il fornitore di Padova, che non aveva presentato la dichiarazione dei redditi e dell’Irap per l’anno 2018, per quanto, è stato appurato, avesse venduto articoli medicali per oltre 100 mila euro.
Questo l’esito dei controlli eseguiti nel comprensorio di Schio dalla guardia di finanza: attività di prevenzione in materia di «lotta al carovita». Nella farmacia «visitata» non c’era stata alcuna speculazione sulle mascherine stando alle verifiche effettuate e contrariamente a quanto asserito dal cittadino. Eppure qualcosa è emerso, riguardo però il fornitore della farmacia, una ditta di Padova, grossista di articolari sanitari. Stando anche alla documentazione acquisita nello studio del professionista in cui è domiciliata l’impresa, i finanzieri hanno rilevato delle violazioni fiscali che hanno segnalato ai colleghi di Padova, specificando come non risultasse dichiarazione dei redditi del 2018, come insomma fossero state nascoste al Fisco attività commerciali e guadagni. Un’accusa, questa, che ora dovrà essere formalizzata. Non è comunque l’unico servizio svolto in questo periodo dai finanzieri, anche per la sicurezza di consumatori e operatori economici: 120 finanzieri con 64 pattuglie hanno controllato 25 esercizi e 426 persone, 14 delle quali denunciate per aver violato il decreto anti Covid-19.
Le mascherine Un cittadino chiama il 117, la rivendita viene «assolta» e i controlli tradiscono un’impresa