Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Nuovi passi avanti per il Ponte Installate quattro travi in acciaio
Ieri l’intervento sul lato Angarano, applausi dalle finestre per gli operai al lavoro
BASSANO Quattro travi di fondazione in acciaio, più resistente del legno. Da ieri il Ponte degli Alpini poggia interamente su manufatti nuovi. Le ultime due travi, quelle sul lato Angarano della struttura palladiana, sono state posizionate ieri, senza il pubblico accorso lo scorso anno ma più di qualcuno ha osservato la scena dalle finestre delle abitazioni lungo il Brenta, applaudendo - quando la medesima operazione venne eseguita sulle due fondazioni del lato opposto. «Tutto ha funzionato - ha detto il responsabile tecnico del cantiere, Floriano Perini dell’impresa Inco che ha in appalto il restauro del monumento - Le due travi sono state collocate e fissate nella loro sede».
A seguire l’arrivo e la posa , anche l’assessore ai Lavori pubblici, Andrea Zonta. «Era uno dei passaggi più delicati dell’intero restauro, ma tutto è andato bene», commenta. Ora le maestranze della Inco procederanno con la ricostruzione delle due stilate che sorreggono il ponte, ruolo che al momento svolgono le costruzioni metalliche, i cosiddetti castelli, costruiti provvisoriamente nel letto del Brenta. «Una parte del materiale ligneo che ci serve è già arrivato - ha fato sapere Perini - attendiamo la prossima fornitura a giorni che prevede anche le colonne portanti».
Questa fase dei lavori dovrebbe concludersi entro maggio, ma non vi sono certezze sulla data, il cantiere è infatti condizionato dal meteo e dal comportamento del fiume. «Speriamo che il momento di emergenza sanitaria per il coronavirus non ostacoli troppo il prosieguo dei lavori e si possa procedere a pieno regime - ha sottolineato l’assessore - In questi giorni, infatti, scarseggiano i materiali edili e anche i trasporti delle merci sono rallentati. Se l’intervento dovesse slittare sarebbe un grosso problema dal momento che è sconsigliato fortemente lavorare nell’alveo nei periodi dell’anno statisticamente più piovosi: la primavera inoltrata e l’autunno. L’intera cronotabella dell’opera ne risentirebbe».
Nel frattempo, l’amministrazione comunale guarda alle prossime fasi del progetto e si è affidata ad un professionista esterno per studiare e definire la nuova pavimentazione del ponte. Si tratta di dell’architetto Maurizio Trevisan di Asolo, già presidente dell’associazione ambientalista Italia Nostra, che affiancherà il personale tecnico del Comune. «Sarà lui ad eseguire gli studi di tipo architettonico e i calcoli strutturali dei carichi per il nuovo pavimento, che sarà in pietra e ciottoli, come in precedenza - ha spiegato Zonta - Il professionista ha anche il compito di interfacciarsi con la Soprintendenza per la soluzione più idonea». Per la sua consulenza Trevisan riceverà un compenso di 6mila euro.