Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Il contagio in trenta giorni Cronaca del mese che ha sconvolto il Veneto
L’Italia si scopre vulnerabile il 21 febbraio, esattamente un mese fa, quando in Veneto e Lombardia si registrano i primi casi di coronavirus. A Vo’, nel Padovano, due anziani risultano positivi al tampone. Uno di loro, Adriano Trevisan, 77 anni, morirà in serata. Da allora inizia l’escalation che ci ha portato fino ad oggi. Giorno per giorno raccontiamo il diario del mese nero che ha sconvolto il Veneto.
Primo decesso all’ospedale di Mestre, un veneziano di 79 anni. Turismo in crisi: piovono disdette, chiudono i primi alberghi e all’aeroporto di Venezia i voli sono in calo del 60 per cento. Intanto molti bar non rispettano la distanza di un metro tra i clienti. Martedì 3 marzo
333 contagiati, 5 morti
CONEGLIANO (TREVISO) «Non avrei mai voluto fare questo video, ma per precauzione oggi ho fatto il tampone ed è risultato positivo». Su Facebook, il sindaco di Conegliano (Treviso) Fabio Chies ieri ha annunciato di essere tra i contagiati dal coronavirus. «Sto bene. Continuerò a coordinare da casa la macchina degli aiuti»
Prime denunce a chi non rispetta le restrizioni ed esce di casa senza un valido motivo. Sospesa la licenza a due bar aperti dopo le 18. L’ospedale di Padova viene scelto per sperimentare i Remdesivir, farmaco anti-virus. Mercoledì 11 marzo
1.011 contagiati, 30 morti Nuova stretta del governo. Non esistono più «zone rosse»: tutta Italia deve restare in casa, chiudono le attività commerciali salvo quelle di prima necessità. Nella nostra regione superato il muro dei mille positivi. Zaia: «Due milioni di veneti