Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
«Per me, guarito, è stata una battaglia»
Vicenza, dalla febbre al coma: parla il primo agente polizia penitenziaria contagiato
VICENZA È tornato in caserma, dove farà la convalescenza, Luigi Nasta, 29 anni, l’agente di polizia penitenziaria in servizio nel carcere di Vicenza - il primo - colpito dal coronavirus e finito i primi di marzo in terapia intensiva al San Bortolo. «L’esperienza più dura della mia vita che ho trovato la forza di affrontare pensando a tutto quello per cui dovevo lottare, alle persone che amo, al lavoro che ho scelto, ai colleghi sempre vicini nel sostenermi», racconta.
Un’inchiesta, per ora a carico di ignoti, per fare luce sulle cause e responsabilità dell’incendio scoppiato sabato in una palazzina di via Verdi ad Asiago. Un rogo che ha reso inagibile anche l’adiacente caserma dei carabinieri e che è costato la vita a Bruno Rela, 77 anni, muratore in pensione. A delegare indagini è stato il pubblico ministero Augusto Corno, che attende la relazione dei vigili del fuoco in merito alle cause: forse il surriscaldamento del camino della famiglia del piano terra o il corto circuito che ha lasciato la via senza corrente. Il Comune, proprietario dell’immobile, si è attivato con l’Ater per trovare una casa alle tre famiglie sfollate, mentre i carabinieri hanno già predisposto una stazione mobile in attesa che da lunedì sia operativa la caserma, trasferita in quella dei carabinieri forestali, a un km di distanza. (b.c.)