Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Pronta la distribuzione «porta a porta» dei pezzi inviati dalla Regione. Intanto c’è lo stop ai lavori sul Ponte
BASSANO Una prima fornitura di mascherine per l’emergenza coronavirus arriva oggi in città. Si tratta di 10.250 pezzi, a protezione non chirurgica, ma utili nella quotidianità. Forniti dalla Regione saranno distribuiti tra la popolazione: ad ogni Comune veneto è stata assegnata una partita sulla base del numero di residenti. Ieri mattina, in municipio, si è tenuto un vertice tra il sindaco Elena Pavan, gli assessori Tamara Bizzotto (Protezione civile) e Mavì Zanata (Sociale) e il coordinamento della Protezione civile «Bassano emergenze» per individuare le modalità di distribuzione. «Abbiamo tracciato le linee guida: consegneremo le mascherine in primo luogo alle fasce deboli della popolazione, quindi anziani over 75, pazienti con patologie, persone segnalateci dai servizi sociali o dalle associazioni socio-sanitarie - spiega Bizzotto - oltre ai centri di accoglienza o residenziali, come Casa San Francesco, Casa Sichem, dove c’è promiscuità».
Da definire la consegna al resto della popolazione. «Vogliamo garantire un dispositivo per ciascun abitante, bambini inclusi - aggiunge il sindaco Elena Pavan - Se servirà, acquisteremo quelle mancanti: tutti i bassanesi avranno la loro mascherina». Nel corso dell’incontro si è ipotizzato un servizio porta a porta nei quartieri per evitare confusione, far uscire la gente e generare assembramenti. La distribuzione sarà effettuata dalle squadre della Protezione civile e dagli alpini della sezione Ana Monte Grappa che tuttavia non entreranno nelle abitazioni. «Prima però dovremo suddividere le mascherine, perché arrivano in pacchi, quindi confezionarle e sigillarle una ad una», sottolinea l’assessore. La fornitura regionale probabilmente non coprirà tutti i bassanesi. «Sono previste delle forniture successive, ma non ne conosciamo l’entità - avvisa Bizzotto - per questo acquisteremo una partita per conto nostro».Sempre oggi, debutta un nuovo servizio per gli anziani soli costretti a rimanere confinati tra le mura domestiche in questa fase di emergenza, esteso alle persone che vivono in condizione di fragilità.
Si chiama «Facciamoci compagnia» e nasce dalla collaborazione tra l’assessorato ai Servizi sociali e l’associazione cittadina «Anni d’argento» che si occupa della terza età. Tutte le mattine, dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 12.30, un operatore di «Anni d’Argento» parlerà al telefono con le persone sole. Sarà lui stesso a chiamarle, su segnalazioni dell’assessorato o della Protezione Civile che, in questi giorni, ha raccolto le richieste delle persone impossibilitate a fare la spesa o a recuperare i farmaci.«Si tratta di una semplice chiacchierata - spiega l’assessore al Sociale, Mavì Zanata - ma per chi è chiuso in casa da solo, da settimane, è sicuramente un sostegno prezioso. E’ un’attività di supporto e di vicinanza che permetterà, almeno in parte, di evitare l’isolamento. Nasce anche con l’obiettivo di evitare che qualcuno, in particolare se anziano, si senta solo in questo difficile momento».
Le nuove misure ristrettive dell’ultimo decreto del presidente del consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, hanno bloccato ieri il cantiere del restauro del Ponte degli Alpini. L’impresa Inco, appaltatrice dell’intervento, e il Comune si sono subiti mossi per le autorizzazioni necessarie per proseguire i lavori e per far arrivare il materiale, in particolare il legname lavorato in Piemonte, facendo leva sull’urgenza dell’opera. In queste settimane, infatti, sul lato ovest il monumento palladiano poggia su due strutture metalliche provvisorie. C’è quindi la necessità di ricostruire prima possibile le due stilate per garantire al ponte totale stabilità se il livello del Brenta dovesse salire per le eventuali piogge.
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Il sindaco Vogliamo garantirne una ad abitante, bambini compresi. Se servirà, acquisteremo quelle mancanti