Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Vicenza e l’eredità di Quaresimin Hüllweck e Variati: «La viabilità e quell’innata passione per il sociale»
VICENZA Se n’è andato senza ricevere il commiato che spetta, per tradizione, a ogni primo cittadino del passato. E questo perché l’ultima parte della sua vita è stata legata alla lotta contro il nuovo virus Covid-19, al quale era risultato positivo e che ha condizionato pure i suoi funerali, con pochi familiari ammessi alla cerimonia funebre e un brevissimo saluto istituzionale.
Ma Marino Quaresimin, l’ex-sindaco scomparso lo scorso 20 marzo all’età di 82 anni, ha lasciato un’eredità amministrativa e politica che in molti gli ricordano e riconoscono. Impegnatissimo nel sociale, appassionato di mobilità e infrastrutture («La tangenziale sud la dobbiamo a lui» dichiara il sottosegretario agli Interni ed ex-sindaco, Achille Variati) e amministratore «lungimirante e capace di lavorare per il prossimo» come dichiara un altro ex-sindaco, Enrico Hüllweck, che a Quaresimin deve anche l’aver conosciuto la moglie. «Una delle cose per me importanti che fece Quaresimin – spiega Hüllweck – fu l’aver chiamato a lavorare in Comune l’architetto Lorella Bressanello, che conobbi quando subentrai alla guida dell’amministrazione dopo le elezioni del 1998 e che negli anni successivi divenne mia moglie».
Un aneddoto, questo, che si perde nei ricordi del personaggio politico che in città fu assessore al Sociale per cinque anni, sindaco per tre e consigliere comunale per un decennio. «Dal punto di vista amministrativo – continua Hüllweck – era molto attivo nel Sociale, ma al termine del suo mandato lasciò anche una serie di input su lavori da eseguire che diedero il via a molte ristrutturazioni di monumenti e palazzo cittadini».
Anche Variati ricorda il Quaresimin amministratore, senza dimenticare però l’uomo, la persona: «Si è guadagnato la vita con le proprie mani – osserva Variati – era un duro, caparbio, che sapeva essere popolare senza cadere mai nel populismo e che ha sempre mantenuto una grande coerenza politica». Un aspetto chiave, nel ricordo dell’ex-primo cittadino, è la parola «generosità»: «Finì il mandato a causa della litigiosità interna alla sua maggioranza – spiega l’attuale sottosegretario agli Interni – ma rimase altri dieci anni in consiglio comunale. Non è una cosa da tutti». Sul profilo amministrativo, per Variati l’eredità di Quaresimin si snocciola tra le opere infrastrutturali legate, in particolar modo, alla viabilità: «Il tema lo appassionava e se abbiamo la tangenziale sud lo dobbiamo alla sua caparbietà di far costruire, negli anni Novanta, le nuove gallerie per l’autostrada, in modo da lasciare quelle esistenti per la viabilità secondaria. Anche i fondi per la progettazione del prolungamento di via Aldo Moro nascono dagli anni in cui lui era sindaco, segno della sua lungimiranza».
Infine, uno sguardo più legato all’uomo di centrosinistra, di partito, arriva dal segretario cittadino del Pd, Federico Formisano, che proprio nella giunta Quaresimin fu assessore allo Sport: «Di lui ricorderò soprattutto il suo impegno – afferma Formisano – la sua fortissima dedizione alla politica come servizio, è quella la lezione che lascia a tutti. Ha lasciato una serie di iniziative sul fronte del sociale, nel quale era molto competente e capace, che durano tutt’ora come i soggiorni estivi per gli anziani e le attività degli operatori di strada verso le tossicodipendenze. E ha pagato con la fine del suo mandato una politica urbanistica avveniristica per quegli anni, che guardava alla collaborazione con il privato per sopperire alle risorse limitate dell’ente locale».
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Enrico Hüllweck A Quaresimin devo anche... mia moglie: lui la fece venire a lavorare a Vicenza e lì io la conobbi