Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Sette morti in casa di riposo Il sindaco di Pedemonte: «Mandateci anche l’Esercito»

Il dramma virus negli ospizi. In provincia 90 positivi e due decessi in più

- Andrea Alba

VICENZA Il Coronaviru­s nelle case di riposo: da un capo all’altro della provincia si riscontran­o ospiti positivi e in qualche caso decessi. A Vicenza, Schio, Santorso, Asiago, Pedemonte, Bassano, Breganze, e altri Comuni. Entrambe le aziende sanitarie stanno svolgendo tamponi a tappeto. «Finora è stato eseguito il test a 665 operatori ed a 307 ospiti - spiega il direttore generale dell’Usl 7 Pedemontan­a, Bortolo Simoni - il piano prevede 150 tamponi al giorno in questo settore».

In provincia il numero di positivi sale a 1.493 (90 in più). In calo i ricoveri (275, cioè 11 in meno) ma anche ieri all’ospedale San Bortolo ci sono stati due decessi - una

84enne di Caldogno e una

86enne di Brendola - a cui si è aggiunto un terzo decesso nella casa di riposo San Giuseppe di Pedemonte. Qui la situazione è estremamen­te critica: «Mandateci qualcuno. Anche l’esercito. Finora non è arrivato nessuno ad aiutarci, e nella casa di riposo di otto infermiere del turno ne sono rimaste due». È la richiesta accorata che il sindaco di Pedemonte, Roberto Carotta, rivolge alle istituzion­i. Il personale è agli sgoccioli (15 operatori sono in quarantena) e il virus dilaga nel pensionato, che prima dell’epidemia contava

60 ospiti. «Un’anziana novantenne è morta anche oggi. Siamo a sette decessi per Coronaviru­s. In qualche modo gli ospiti sono seguiti, ma gli operatori non ce la fanno più» evidenziav­a ieri Carotta. L’Usl 7 ha avviato delle assunzioni d’urgenza per far fronte a queste situazioni. «Abbiamo emesso un avviso pubblico e proprio giovedì hanno risposto due cooperativ­e, speriamo di reperire rapidament­e qualche operatore» conferma il direttore generale Simoni.

In parallelo, a Vicenza sono stati riscontrat­i 13 ospiti positivi al reparto Trento dell’Ipab comunale, di cui due ricoverati, e sempre nel capoluogo ci sono alcune ospiti positive alla Casa della Provvidenz­a di via San Domenico. Più complessa la situazione ad Altavilla: «Il virus ha colpito il reparto Fontanelle Verdi della casa di riposo - fa sapere il sindaco Carlo Dalla Pozza -. Il 20 marzo il reparto è stato blindato, contenendo il contagio: su 47 tamponi agli utenti, 15 sono risultati positivi. Due purtroppo sono deceduti in ospedale». L’Usl 7 ieri ha eseguito tamponi nelle case di riposo Casa Sterni (Bassano) e Pieve (Breganze). A Villa Miari a Santorso si riscontran­o alcuni casi di positività. Un focolaio nei giorni scorsi era stato riscontrat­o nella struttura La Madonnina di Bassano, con alcuni decessi. Complicata anche la situazione all’Ipab di Asiago: i tamponi, come riportato dal sindaco Roberto Rigoni Stern, hanno riscontrat­o la positività di 46 ospiti su 55, finora senza ricoveri. Il virus è infine arrivato anche a Schio, all’Ipab La Casa. Due i decessi per il virus, nel reparto La Filanda. «Attualment­e, su 297 ospiti, abbiamo contezza di 23 positivi nei plessi Giardino nucleo blu e La Filanda - osserva il dg Marco Peruffo -. Registriam­o, nonostante le rassicuraz­ioni della sanità locale e della Regione, una grande scarsità nei dispositiv­i di protezione per gli operatori. Ci sono state date 1.200 mascherine chirurgich­e, ma per quelle di tipo ffp2 ci siamo mossi autonomame­nte. Anche grazie alle donazioni di industrie della zona, per 50mila euro».

La situazione Si aggrava anche ad Altavilla, Santorso, Bassano. E tanti operatori sono malati Le protezioni Il direttore Peruffo: «Per le mascherine abbiamo dovuto muoverci da soli»

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La casa di riposo
San Giuseppe di Pedemonte, dove crescono infettati e vittime
La struttura La casa di riposo San Giuseppe di Pedemonte, dove crescono infettati e vittime

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