Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Sette morti in casa di riposo Il sindaco di Pedemonte: «Mandateci anche l’Esercito»
Il dramma virus negli ospizi. In provincia 90 positivi e due decessi in più
VICENZA Il Coronavirus nelle case di riposo: da un capo all’altro della provincia si riscontrano ospiti positivi e in qualche caso decessi. A Vicenza, Schio, Santorso, Asiago, Pedemonte, Bassano, Breganze, e altri Comuni. Entrambe le aziende sanitarie stanno svolgendo tamponi a tappeto. «Finora è stato eseguito il test a 665 operatori ed a 307 ospiti - spiega il direttore generale dell’Usl 7 Pedemontana, Bortolo Simoni - il piano prevede 150 tamponi al giorno in questo settore».
In provincia il numero di positivi sale a 1.493 (90 in più). In calo i ricoveri (275, cioè 11 in meno) ma anche ieri all’ospedale San Bortolo ci sono stati due decessi - una
84enne di Caldogno e una
86enne di Brendola - a cui si è aggiunto un terzo decesso nella casa di riposo San Giuseppe di Pedemonte. Qui la situazione è estremamente critica: «Mandateci qualcuno. Anche l’esercito. Finora non è arrivato nessuno ad aiutarci, e nella casa di riposo di otto infermiere del turno ne sono rimaste due». È la richiesta accorata che il sindaco di Pedemonte, Roberto Carotta, rivolge alle istituzioni. Il personale è agli sgoccioli (15 operatori sono in quarantena) e il virus dilaga nel pensionato, che prima dell’epidemia contava
60 ospiti. «Un’anziana novantenne è morta anche oggi. Siamo a sette decessi per Coronavirus. In qualche modo gli ospiti sono seguiti, ma gli operatori non ce la fanno più» evidenziava ieri Carotta. L’Usl 7 ha avviato delle assunzioni d’urgenza per far fronte a queste situazioni. «Abbiamo emesso un avviso pubblico e proprio giovedì hanno risposto due cooperative, speriamo di reperire rapidamente qualche operatore» conferma il direttore generale Simoni.
In parallelo, a Vicenza sono stati riscontrati 13 ospiti positivi al reparto Trento dell’Ipab comunale, di cui due ricoverati, e sempre nel capoluogo ci sono alcune ospiti positive alla Casa della Provvidenza di via San Domenico. Più complessa la situazione ad Altavilla: «Il virus ha colpito il reparto Fontanelle Verdi della casa di riposo - fa sapere il sindaco Carlo Dalla Pozza -. Il 20 marzo il reparto è stato blindato, contenendo il contagio: su 47 tamponi agli utenti, 15 sono risultati positivi. Due purtroppo sono deceduti in ospedale». L’Usl 7 ieri ha eseguito tamponi nelle case di riposo Casa Sterni (Bassano) e Pieve (Breganze). A Villa Miari a Santorso si riscontrano alcuni casi di positività. Un focolaio nei giorni scorsi era stato riscontrato nella struttura La Madonnina di Bassano, con alcuni decessi. Complicata anche la situazione all’Ipab di Asiago: i tamponi, come riportato dal sindaco Roberto Rigoni Stern, hanno riscontrato la positività di 46 ospiti su 55, finora senza ricoveri. Il virus è infine arrivato anche a Schio, all’Ipab La Casa. Due i decessi per il virus, nel reparto La Filanda. «Attualmente, su 297 ospiti, abbiamo contezza di 23 positivi nei plessi Giardino nucleo blu e La Filanda - osserva il dg Marco Peruffo -. Registriamo, nonostante le rassicurazioni della sanità locale e della Regione, una grande scarsità nei dispositivi di protezione per gli operatori. Ci sono state date 1.200 mascherine chirurgiche, ma per quelle di tipo ffp2 ci siamo mossi autonomamente. Anche grazie alle donazioni di industrie della zona, per 50mila euro».
La situazione Si aggrava anche ad Altavilla, Santorso, Bassano. E tanti operatori sono malati Le protezioni Il direttore Peruffo: «Per le mascherine abbiamo dovuto muoverci da soli»