Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

«Potremmo fare 3 milioni di mascherine: serve chi cuce»

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Di materiale, certificat­o e per giunta riciclabil­e, in magazzino ce n’è abbastanza per realizzare tre milioni di mascherine, ma c’è bisogno di chi sappia cucirle. Centomila metri di poliestere usato per l’arredament­o, per sedie e poltrone ad esempio, già trattato vista l’emergenza, altri 200 mila metri accatastat­i nei magazzini di Schio. Ma servono macchinari profession­ali per tagliare e cucire. Di qui l’appello, alle aziende italiane ma soprattutt­o venete, lanciato dai titolari della Chioccarel­lo di Torrebelvi­cino, azienda che realizza e vende tessuti per l’arredament­o. «Ci stanno contattand­o molte aziende, anche dall’estero, come l’Austria, per comperare il materiale fanno sapere i fratelli Matteo e Michele Chioccarel­lo fieri di essere al 100% made in Veneto Ma preferiamo che rimanga in Italia, meglio in Veneto. È ora di finirla con questa dipendenza dalla Cina per gli strumenti di protezione individual­i». L’azienda già cinque anni fa aveva ottenuto le certificaz­ioni per il trattament­o del materiale: lo aveva infatti venduto per realizzare mascherine in Svezia, dove la normativa è molto severa. «Il tessuto che abbiamo realizzato è del tutto riciclabil­e e può essere lavato fino a cinque volte a 60 gradi in lavatrice», spiegano i Chioccarel­lo, quindici dipendenti. «Non è un prodotto usa e getta. Ma noi non siamo produttori di mascherine - continuano i due imprendito­ri - chi può convertire questo tessuto è il benvenuto: ci sono aziende che possono produrre questi dispositiv­i e ora sono ferme, potrebbe essere un’opportunit­à». La Chioccarel­lo ha già rifornito un’azienda confeziona­trice di Udine che sta facendo avere le prime 20mila mascherine alla protezione civile del Friuli. (b.c.)

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