Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Consegnate oltre 150 mila mascherine in città e per le forze dell’ordine sono in tinta con la divisa
È terminata la distribuzione dei dispositivi. Altre 2 mila da un’associazione locale
BASSANO Si è conclusa ieri la consegna delle mascherine sul territorio comunale. In totale sono stati oltre 105mila i dispositivi distribuiti porta a porta dai volontari della Protezione civile su iniziativa del Comune. Un’operazione che ha impegnato circa 150 persone per un paio di settimane: hanno smistato e confezionato il materiale, quindi, elenco anagrafico in mano, l’hanno consegnato in due passaggi in tutti i 22 quartieri: nel primo, raggiungendo gli over 75 e le categorie fragili, nel secondo, tutte le altre famiglie lasciando sempre 5 mascherine indipendentemente dal numero dei componenti.«La Regione ha fornito 47.750 pezzi - fa notare l’assessore alla Protezione civile, Tamara Bizzotto - il resto le hanno messe a disposizione due aziende del territorio che hanno riconvertito la loro produzione».
Tra gli episodi di furto dalle cassette della posta o per il mancato contatto (non sempre sui campanelli di casa ci sono i nominativi e talvolta i numeri civici non coincidono), più di qualche bassanese non è riuscito ad avere il procontro prio dispositivo. «Si possono rivolgere all’ufficio comunale per le relazioni con il pubblico, l’Urp, telefonando allo 0424-519555» spiega l’assessore rimasta positivamente colpita dall’organizzazione e dall’impegno quotidiano dei volontari.
E c’è anche chi, in silenzio, in queste settimane di emergenza sanitaria ha deciso di dedicare il tempo libero a cucire mascherine da donare alle forze dell’ordine del territorio. Circa 300 dispositivi sono già stati consegnati: alla compagnia dei carabinieri, che poi li ha smistati tra le stazioni del Bassanese, alla polizia di stato, stradale e municipale, alla guardia di finanza. L’idea è nata dai volontari di una onlus cittadina, «Libri fucili», che sostiene i bambini e le donne delle popolazioni povere nel mondo. «Abbiamo avuto in dono delle pezze di un tessuto pregiato, il cotone percalle, da una ditta di Friola di Pozzoleone e si è deciso di ricavarne delle mascherine - spiega Cesare Pace il referente dell’associazione - Acquistati gli elastici ci siamo messi al lavoro, ciascuno a casa propria, cercando di scegliere i colori più appropriati: quindi nero e rosso per i carabinieri, l’avio per la polizia e via dicendo. Con il supporto della Protezione civile le abbiamo fatte recapitare ai destinatari che le hanno apprezzate». E ora si replica, complice una nuova fornitura di tessuto questa volta acquistata dalla onlus dalla ditta benefattrice. Il gruppo ne sta producendo altre 2 mila da distribuire ad associazioni o persone in difficoltà. «Al di là della resistenza, il cotone utilizzato ha una particolarità positiva in più perché è lavabile e si può stirare» chiarisce Pace (altre informazioni sul sito).