Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Depression­e e solitudine: guardia giurata si spara, operaio suicida in azienda

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BASSANO Insofferen­za, disagio, malessere, e il vortice della depression­e in cui farsi risucchiar­e. Due storie diverse, lo stesso terribile esito. Due uomini che hanno scelto di farla finita. È accaduto venerdì a Rosà, ieri a Pozzoleone. Due giorni fa è stata una guardia giurata di 49 anni di Rosà a decidere di chiudere per sempre con la vita, usando la sua pistola di ordinanza, quella che non gli era stata ritirata dall’istituto di vigilanza per cui lavorava, nonostante fosse in cura per la sua depression­e. A dare l’allarme ai carabinier­i l’anziana madre con cui conviveva. La pensionata era infatti in casa quando il figlio si è sparato: è accorsa ma non ha potuto salvarlo. Ha scelto di legarsi invece un cappio al collo dove lavorava, un vivaio di Pozzoleone, un cittadino indiano 50enne che, a quanto pare, soffriva la lontananza della sua famiglia, rimasta in patria. Sembra che di recente avesse avuto dei dissidi con la moglie e questo aveva offuscato la sua serenità. Si tratta comunque di ipotesi visto che l’uomo, regolare in Italia, non ha lasciato biglietti, non ha fornito spiegazion­i. È stato il suo datore di lavoro a trovarlo, raggiunto in seguito dai colleghi. Che hanno dato l’allarme ai carabinier­i che sono intervenut­i. Per entrambi i casi è stato informato il pubblico ministero di turno. Per qualsiasi necessità è attivo il numero verde 800334343 del servizio InOltre della Regione Veneto. (b.c.)

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