Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Pizziol: «Preghiamo nella chiesa domestica»
Settimana Santa, il messaggio del vescovo ai fedeli. E a Montecchio Precalcino il Comune porta l’ulivo in cimitero
VICENZA L’Ultima Cena, per la prima volta, sarà in famiglia. Nelle case dei vicentini e non nelle chiese. Stasera iniziano le celebrazioni della Settimana Santa, per la diocesi vicentina e per l’effetto del coronavirus saranno liturgie officiate dai soli sacerdoti e dal vescovo Beniamino Pizziol, con la partecipazione dei fedeli solo all’interno delle proprie abitazioni via radio e via tv.
«Sabato sera vi invito ad ascoltare, riuniti nelle vostre case, in religioso silenzio, il canto del Preconio pasquale che aprirà la solenne Veglia della notte di Pasqua». Il presule Pizziol diffonde, con un messaggio dal titolo «L’amore è più forte della morte», nell’impossibilità di farlo di persona, le proprie riflessioni rivolte ai fedeli: «Nella celebrazione del Triduo Pasquale, che quest’anno vivremo nella piccola chiesa domestica, sentiremo con più intensità e con maggior passione parole capaci di trasformare la vita delle persone, delle comunità e dell’intera famiglia umana».
L’invito, già da stasera, è che ogni famiglia organizzi un momento di preghiera, a tavola. Le celebrazioni in chiesa, presenti i soli officianti, in contemporanea verranno diffuse da radio Oreb e da Telechiara. Così, oggi alle 20 la Coena Domini, l’ultima cena, in audio e video accompagnerà le cene delle famiglie vicentine. Domani, dalle 15, in modo analogo verrà officiata la Passione. Per il sabato santo il suggerimento della curia è di «ricordare e fare nostra la sepoltura di Gesù facendo una colazione e un pranzo meno abbondanti del solito, evitando dolci e bevendo solo acqua». La Veglia Pasquale si svolgerà sabato alle 21, mentre la domenica di Pasqua e il lunedì dell’Angelo la messa si svolgerà alle 9 del mattino. E in generale ai fedeli, in questa Settimana Santa così diversa, la chiesa vicentina chiede di «fare un po’ di “deserto”: ciascuno si prenda del tempo per stare solo, lontano dalle distrazioni della tv, del pc e del telefono ripensando alle preghiere di questi giorni».
Intanto - in segno di vicinanza ai fedeli a cui è vietato accedere ai luoghi sacri, compresi i cimiteri - a Montecchio Precalcino sindaco e consiglieri comunali si recheranno in prima persona negli spazi cimiteriali cittadini, rimuovendo i fiori secchi dalle tombe e sostituendoli con rami d’ulivo. «Giovedì mattina, con mascherine e guanti, ci incontriamo per preparare rami d’ulivo di 30, 40 centimetri, il pomeriggio e venerdì passeremo una ad una le tombe delle nostre aree cimiteriali – spiega il sindaco Fabrizio Parisotto – è un gesto di vicinanza alle famiglie».