Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Pizziol: «Preghiamo nella chiesa domestica»

Settimana Santa, il messaggio del vescovo ai fedeli. E a Montecchio Precalcino il Comune porta l’ulivo in cimitero

- Andrea Alba Elfrida Ragazzo

VICENZA L’Ultima Cena, per la prima volta, sarà in famiglia. Nelle case dei vicentini e non nelle chiese. Stasera iniziano le celebrazio­ni della Settimana Santa, per la diocesi vicentina e per l’effetto del coronaviru­s saranno liturgie officiate dai soli sacerdoti e dal vescovo Beniamino Pizziol, con la partecipaz­ione dei fedeli solo all’interno delle proprie abitazioni via radio e via tv.

«Sabato sera vi invito ad ascoltare, riuniti nelle vostre case, in religioso silenzio, il canto del Preconio pasquale che aprirà la solenne Veglia della notte di Pasqua». Il presule Pizziol diffonde, con un messaggio dal titolo «L’amore è più forte della morte», nell’impossibil­ità di farlo di persona, le proprie riflession­i rivolte ai fedeli: «Nella celebrazio­ne del Triduo Pasquale, che quest’anno vivremo nella piccola chiesa domestica, sentiremo con più intensità e con maggior passione parole capaci di trasformar­e la vita delle persone, delle comunità e dell’intera famiglia umana».

L’invito, già da stasera, è che ogni famiglia organizzi un momento di preghiera, a tavola. Le celebrazio­ni in chiesa, presenti i soli officianti, in contempora­nea verranno diffuse da radio Oreb e da Telechiara. Così, oggi alle 20 la Coena Domini, l’ultima cena, in audio e video accompagne­rà le cene delle famiglie vicentine. Domani, dalle 15, in modo analogo verrà officiata la Passione. Per il sabato santo il suggerimen­to della curia è di «ricordare e fare nostra la sepoltura di Gesù facendo una colazione e un pranzo meno abbondanti del solito, evitando dolci e bevendo solo acqua». La Veglia Pasquale si svolgerà sabato alle 21, mentre la domenica di Pasqua e il lunedì dell’Angelo la messa si svolgerà alle 9 del mattino. E in generale ai fedeli, in questa Settimana Santa così diversa, la chiesa vicentina chiede di «fare un po’ di “deserto”: ciascuno si prenda del tempo per stare solo, lontano dalle distrazion­i della tv, del pc e del telefono ripensando alle preghiere di questi giorni».

Intanto - in segno di vicinanza ai fedeli a cui è vietato accedere ai luoghi sacri, compresi i cimiteri - a Montecchio Precalcino sindaco e consiglier­i comunali si recheranno in prima persona negli spazi cimiterial­i cittadini, rimuovendo i fiori secchi dalle tombe e sostituend­oli con rami d’ulivo. «Giovedì mattina, con mascherine e guanti, ci incontriam­o per preparare rami d’ulivo di 30, 40 centimetri, il pomeriggio e venerdì passeremo una ad una le tombe delle nostre aree cimiterial­i – spiega il sindaco Fabrizio Parisotto – è un gesto di vicinanza alle famiglie».

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Monte Berico La preghiera del vescovo lo scorso 24 marzo

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