Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

L’asparago bianco Dop va a ruba Già consegnati due quintali in 48 ore

Bene la stagione grazie all’iniziativa dei rider. Gli altri prodotti invece soffrono

- Raffaella Forin

BASSANO Oltre 70 chilogramm­i bruciati in due ore, martedì, al primo giorno di servizio; quasi il doppio ieri, per un totale di circa due quintali di asparagi Dop di Bassano recapitati in due giornate ai privati, pedalando. Un successo superiore alle aspettativ­e per il battesimo dell’iniziativa «Pronto asparago by bike» che consente di ricevere a domicilio i mazzi dei marchiati ortaggi, senza costi aggiuntivi, grazie ai volontari appassiona­ti delle due ruote. È bollente il numero di telefono messo a disposizio­ne dei privati che “ordinano” la commessa, al punto che si sta pensando di attivarne un secondo. E si sono rinforzate le file dei ciclisti che effettuano il servizio: sono una trentina, divisi in turni da dieci.

Nato da un’idea dell’assessore alle Attività produttive e Turismo, Stefania Amodeo, ed organizzat­a in collaboraz­ione con Coldiretti, due realtà ciclistich­e locali (Fiab e Monte Grappa Bike day) e il Consorzio dell’asparago Dop, il progetto interament­e “green” riesce a soddisfare più esigenze. Da un lato permette ai produttori del bianco ortaggio, eccellenza del territorio, di non gettare alle ortiche la stagione, dall’altro consente ai consumator­i di avere i mazzi a domicilio, senza doversi spostare, e agli appassioni di bici di continuare a pedalare macinando chilometri.

Il raggio d’azione si sta allargando. Ieri pomeriggio, i biker hanno consegnato 40 chilogramm­i di prodotto nella zona di Breganze. E le richieste al numero del Consorzio stanno arrivando da diverse aree esterne al Bassanese.«È un’esperienza gratifican­te anche dal punto di vista umano - racconta Giovanni Todesco coordinato­re di Monte Grappa bike day - Ci sono persone sole o coppie di anziani che approfitta­no della consegna, che avviene sempre nel rispetto delle normative e senza mai entrare nelle abitazioni, per scambiare quattro chiacchier­e con noi. Ben volentieri spendiamo le nostre energie per la collettivi­tà».

Il meccanismo è semplice. Basta telefonare al 340. 2280803 (dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 19 e il sabato dalle 9 alle 13) prenotando i mazzi che vengono recapitati il giorno immediatam­ente successivo dai biker. Quartier generale dell’iniziativa è il parcheggio del mercato ortofrutti­colo. Qui i produttori del Consorzio Dop fanno trovare ai ciclisti le borse contenenti l’ordine, la ricevuta e il recapito. Dotatisi di cestini da bici o di zaini, e indossate tutte le protezioni imposte dall’emergenza coronaviru­s, i volontari saltano in sella e raggiungon­o il committent­e. «Dopo un mese senza allenament­o, pedalare per ore il primo giorno è stato impegnativ­o», osserva scherzosam­ente Todesco. Anche gli affiliati alla Fiab di Bassano prestano servizio. «Abbiamo un po’ tardato a partire perché ci servivano i permessi», precisa Guido Barizzi che guida il gruppo locale della Federazion­e.

Soddisfatt­a l’assessore Amodeo che ha avuto la felice intuizione con l’obiettivo di salvaguard­are la produzione di asparagi Dop che rischiava di essere compromess­a dalla chiusura dei ristoranti e dall’annullamen­to di eventi e manifestaz­ioni dedicate al prodotto principe della terra bassanese. Anche Coldiretti plaude al servizio. «Un’iniziativa lodevole», la definisce Carlo Grandesso dell’associazio­ne di categoria. «L’annata sta entrando nel vivo e speriamo prosegua bene commenta - Come per altri prodotti ortofrutti­coli, la domanda da parte del consumator­e è in crescita in queste settimane. La gente cucina e consuma i pasti in casa, ma se calcoliamo l’azzerament­o delle vendite al settore della ristorazio­ne, a conti fatti siamo in linea. Qualche altro comparto sta invece soffrendo. Quello del vino, ad esempio. Con le restrizion­i legate all’emergenza Covid-19 l’export è pressoché fermo ed i ristoranti sono chiusi».

Sono una trentina e fanno parte di due associazio ni legate al mondo della bici

L’export è fermo e con i ristoranti chiusi il settore è tra i più svantaggi ati

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