Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Ascopiave, tre le liste per il cda «Acquisizio­ni nel triennio»

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TREVISO (g.f.) Ascopiave, tre liste per il rinnovo del consiglio di amministra­zione e due per il collegio sindacale all’assemblea del

29 maggio. I vertici della utility trevigiana del gas hanno comunicato ieri i nomi dei candidati ai sette posti del cda, sei dei quali matematica­mente optati dall’azionista principale, Asco Holding, che ha il

52%. A correre per l’unico seggio di minoranza saranno Asm Rovigo (4,4%) e il patto degli otto Comuni «antagonist­i» che avevano esercitato il diritto di recesso dalla Holding, a luglio 2018, ottenendo in cambio azioni della controllat­a (Spresiano, Trevignano, Giavera, Mareno, Pieve di Soligo, Segusino, Follina e Riese Pio X), titolari del 5,95% del capitale. Si smonta l’ipotesi di un accordo. almeno formale, fra Rovigo ed Hera per diventare primo socio di minoranza. Nella lista del cda uscente Greta Pietrobon, Nicola Cecconato (nella foto), Roberto Bet, Mariachiar­a Geronazzo, Enrico Quarello e Luisa Vecchiato, in quella di Asm Rovigo Cristian Novello e Edoardo Gaffeo, nella terza, dei sindaci, Gloria Paulon e Mario Collet. Per la presidenza, confermato Cecconato, che ieri ha anticipato le direttrici del prossimo triennio: «Il piano industrial­e riguarderà l’efficienta­mento della struttura aziendale e, soprattutt­o, un percorso di acquisizio­ni e fusioni di realtà grandi e piccole non solo nella distribuzi­one del gas ma anche negli ambiti dell’energia elettrica e dei sistemi idrici integrati. Ascopiave non sarà preda di player extra-regionali, ma si pone come soggetto aggregator­e». Per l’immediato il tema ricadute della crisi da coronaviru­s non preoccupa: «L’accordo con Hera su Estenergy – ha ricordato il presidente oltre a farci crescere nel business della distribuzi­one riducendo il rischio imprendito­riale, ha blindato le partecipaz­ioni nel retail, il più colpito dalle flessioni delle vendite. Esiste una garanzia sul valore della nostra quota, che non potrà scendere, per i prossimi 7 anni, sotto il limite del prezzo pagato, rivalutato del 4% l’anno».

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