Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Viviani bloccato negli Emirati «Videoallenamenti e coprifuoco»
Il tecnico del Fujairah: «Controlli rigidissimi anche qui, conta la salute pubblica»
«Ogni giorno mando ai miei amici vicentini il film dei progressi del cantiere difronte»
«Il campionato prevedeva una pausa dal 15 marzo al 14 aprile. Avevo previsto di rientrare in Italia per qualche giorno dopo la partita del 14 marzo. E invece...».
Fabio Viviani, ex centrocampista del Vicenza e già tecnico in biancorosso, è bloccato negli Emirati Arabi. Dove allena in serie A il Fujairah Club, che ha preso nelle zone di bassa classifica per guidarlo verso la salvezza. Non è la sua prima esperienza così lontano, negli Emirati Arabi aveva già allenato l’Ittihad Kalba. Ma stavolta l’emergenza coronavirus ha reso tutto più complicato.
«Dalla data prevista di partenza per rientrare in Italia ci sono stati dei cambiamenti di calendario e poi nel giro di due giorni la sospensione del campionato - spiega - non ho voluto ritornare immediatamente per aspettare l’evolversi della situazione». La famiglia di Viviani vive nel Vicentino, ad Altavilla, e non è facile il rapporto a distanza.
«I pensieri sono per tutti i miei cari - continua l’ex biancorosso - fortunatamente i social e la tecnologia aiutano molto e quotidianamente ci teniamo in contatto. Con Paola, mia moglie, ci sentiamo anche più volte al giorno in videotelefonata con aggiornamenti continui su parenti ed amici. Ad un gruppo di amici vicentini, tra l’altro, ogni mattina invio un video effettuato dalla finestra della camera, dove illustro i progressi di un gigantesco cantiere proprio sotto di me». Viviani, con il campionato bloccato per la pandemia, vive in albergo ed esce, precisa, solo per fare la spesa quando serve: «E per un’ora d’aria che utilizzo per un po’ di attività sportiva cercando luoghi appartati o andando allo stadio per correre sul prato». La situazione anche negli Emirati Arabi, spiega, si è fatta complicata. «Soprattutto a Dubai ed Abu Dhabi. Nella città dove vivo, a Fujairah, la circolazione è ancora consentita ed entra in vigore il coprifuoco dalle 8 di sera fino al mattino alle 6. A Dubai invece il coprifuoco vige da un paio di giorni 24 ore su 24. Ovviamente i locali sono chiusi e nei centri commerciali restano aperti solo i supermarket. Ti provano la temperatura. Sterilizzano i carrelli della spesa e ti forniscono i guanti. A Dubai e Abu Dhabi la sera procedono con la sterilizzazione delle strade per tutta la notte». Per quanto riguarda il campionato, dopo l’ultima partita giocata il 14 marzo e la sospensione decisa due giorni dopo, Viviani spiega di aver «convocato i giocatori ad orari differenti, massimo due per volta, il 17 e 18 marzo per consegnare loro un programma personalizzato di due settimane». Poi ovviamente il lavoro è proseguito a distanza. «Comunichiamo via video, anche con i miei collaboratori. Abbiamo provveduto ad aggiornare i programmi individualizzati anche tenendo conto della loro risposta in termini di peso e dati gps. La data della ripresa non si conosce. Nei prossimi giorni è prevista una riunione della Federazione con i club». Perché prima di tutto, anche negli Emirati Arabi, la preoccupazione è nel contenere il virus. “Il calcio viene dopo, come è giusto che sia - conclude Viviani - ovviamente anche qui troveranno una soluzione per gli impegni internazionali, Champions e coppe, per la prossima stagione. Capisco gli interessi economici anche di tutto l’indotto, e non solo degli addetti ai lavori, ma ora è necessario pensare a quello che ognuno deve fare per difendersi da questa situazione incredibile. Bisogna pensare al dopo, non a riprendere e quando. Bisogna pensare ad essere pronti a ricominciare, in condizioni completamente diverse economicamente».