Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Arena, il festival nel 2021. Ma eventi speciali da agosto

Eventi solo per tremila spettatori e anfiteatro ripensato con un nuovo palco

- Aldegheri

Se le autorità ce ne daranno la possibilit­à questa non sarà una estate minore ma storica e memorabile

L’estate lirica all’Arena di Verona si trasforma in un progetto speciale di una decina di eventi, nei fine-settimana del prossimo agosto, mentre il Festival operistico di quest’anno slitterà all’estate 2021. Gli spettatori di ciascuna serata «evento-speciale» ad agosto potranno essere poco più di tremila, assisteran­no a qualcosa mai visto prima: niente più platea, palcosceni­co centrale, coristi disposti in cerchio, lungo tutto il primo gradone dell’Anfiteatro.

Il livello degli artisti sarà altissimo: da Ezio Bosso a Placido Domingo, da Anna Netrebko a Vittorio Grigolo, da Leo Nucci a Daniel Oren e a moltissimi altri.

Il nuovo programma e la nuova struttura dell’Arena al tempo dell’emergenza coronaviru­s è stata presentata ieri dal sindaco di Verona, Federico Sboarina, dalla Sovrintend­ente Cecilia Gasdia e dal direttore generale, Gianfranco De Cesaris.

«Nonostante tutto, l’Arena nel 2020 non sarà nè silenziosa nè spenta, ma si accenderà e suonerà», ha premesso il sindaco Sboarina. Un paio d’ore prima, aveva parlato con il ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschi­ni, da cui adesso attende l’arrivo del «protocollo governativ­o» per tutti i teatri all’aperto italiani. Solo così ci sarà il via libera al progetto. Ma Gasdia e De Cesaris hanno spiegato che il protocollo per l’Arena è già pronto, in tutti i dettagli, per dar vita ad una stagione che si chiamerà «Nel Cuore della Musica».

All’interno dell’Arena di Verona sparirà la platea, al suo posto sarà installato un grande palcosceni­co centrale (come aveva già fatto Claudio Baglioni nei suoi concerti dello scorso anno) su cui saliranno, debitament­e distanziat­i, musicisti e cantanti. Tutto attorno, lungo il primo gradone, si schiereran­no invece gli artisti del Coro areniano. I posti per gli spettatori saranno ridotti dai 13.500 a circa 3mila, a distanza di un metro l’uno dall’altro: distanza che sarà garantita anche all’entrata e all’uscita, utilizzano i moltissimi accessi dagli arcovoli areniani. Il costo dei biglietti sarà deciso sulla base dei prezzi standard di prima e seconda gradinata. De Cesaris ha ricordato l’importanza economica degli eventi areniani per tutta l’economia veronese e veneta (con un impatto sull’indotto veronese stimato in mezzo milione di euro). «Avevano in bilancio un ricavo di 27 milioni di euro dalla biglietter­ia – ha aggiunto il direttore generale – ovviamente dovremo tenerne conto, ma puntiamo ad un budget che rispetti le norme finanziari­e sulle Fondazioni per arrivare al pareggio». Cecilia Gasdia ha spiegato che il termine ultimo per iniziare la prevendita è quello di fine giugno: gli 82mila appassiona­ti che avevano già acquistato il ticket prima del febbraio scorso avranno una prelazione per la conferma della loro presenza, e potranno scegliere a quale evento vorranno assistere. Per loro sarà possibile chiedere comunque il rimborso, con un voucher d’ importo pari a quello del biglietto acquistato. «Ma chi verrà vedrà l’Arena come nessuno l’ha mai vista prima – ha detto Sboarina – , assisterà a spettacoli di un livello raramente visto in precedenza». Il cartellone completo del

98esimo festival operistico in Arena slitta invece al 2021, con l’aggiunta di un’Aida in forma di concerto che aprirà la stagione il

19 giugno, con replica il 22. Confermato anche, almeno finora, il cartellone della stagione autunno inverno, fino al prossimo 31 dicembre, del Teatro Filarmonic­o. Cecilia Gasdia ha spiegato: «Si deve preparare il futuro senza farci bloccare dalla paura. E se le autorità ce ne daranno la possibilit­à quella del 2020 non sarà una estate minore, ma una stagione diversa, storica, memorabile».

Il sindaco Sboarina ha rimarcato che «fermare completame­nte la musica nel più grande teatro all’aperto del mondo sarebbe un sacrilegio: è successo solo durante i conflitti mondiali, adesso stiamo combattend­o un’altra guerra, ma non lasceremo che l’emergenza sanitaria tolga la voce ai nostri artisti». Da Gasdia, infine, un appello appassiona­to alla solidariet­à: «Per tutti i lavoratori italiani, compresi quelli del mondo dello spettacolo, e per tanti artisti che non godono della minima tutela, per i musicisti e coristi costretti ad una inattività forzata. Se non ripartirà al più preso l’attività dal vivo dopo tremila anni avremo la prima generazion­e senza la propria musica. Non deve accadere».

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Sopra il rendering di come sarà strutturat­a l’Arena
A fianco, il sindaco di Verona,
Federico Sboarina, la sovrintend­ente
Cecilia Gasdia e il direttore generale
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Il futuro Sopra il rendering di come sarà strutturat­a l’Arena A fianco, il sindaco di Verona, Federico Sboarina, la sovrintend­ente Cecilia Gasdia e il direttore generale De Cesaris
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