Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
FORDISMO DI RITORNO
Il fordismo era dato per morto, sepolto dalle piccole imprese dei distretti, dalle reti di artigiani, dall’automazione e dall’intelligenza artificiale. La pandemia ce lo ha fatto ritrovare più pervasivo che mai nei servizi alle persone dove si ripropone con alcuni dei tratti che furono della manifattura della seconda rivoluzione industriale: la grande dimensione, le economie di scala, la standardizzazione dei processi e dei comportamenti, la disumanizzazione del lavoro. Mega ospedali, enormi residenze per anziani, mastodontiche navi da crociera, super affollati eventi di massa sono anche i luoghi che più rapidamente si sono trasformati in focolai di contagio dimostrando una peculiare rigidità a capire la nuova situazione e adattarsi. In particolare, le residenze per anziani sono venute meno al proprio ruolo a causa della loro «specializzazione». Non riusciremo certo a dare un senso all’allungamento della vita delle persone se confineremo la parte matura dell’esistenza di molte di loro entro quelle che Erving Goffman ha definito «istituzioni totali». Che non hanno nemmeno garantito che l’allontanamento e l’esclusione dal resto della società preservasse dal contagio i soggetti «istituzionalizzati».
Mentre, a contagio avvenuto, a causa dell’organizzazione formale e centralizzata che governa i loro processi interni si sono rivelate incapaci (con lodevoli eccezioni) di cogliere le peculiarità dell’epidemia e si sono trasformate in veicoli di contaminazione interna ed esterna. Al di là di questa contingenza, e probabilmente grazie ad essa, è maturata una diffusa consapevolezza che queste strutture vanno ripensate. Gli effetti indesiderati della concentrazione degli anziani in luoghi «specializzati» secondo la logica tipicamente fordista erano già noti prima che fossero portati alla ribalta non solo o non tanto come fonte del contagio, quanto per le terribili storie di solitudine, di deserto di sentimenti e di umanità che sono emerse. Bisognerà creare le condizioni per lasciare queste persone quanto più possibile (ma non sempre lo è) nei loro ambienti, valorizzando il vero volontariato e le reti sociali di protezione, attivandone anche di nuove su base professionale in grado di garantire la «home delivery» di servizi sanitari e alberghieri. Questo settore potrebbe rivelarsi fonte di nuova occupazione qualificata e di riqualificazione di quella già esistente (badanti e vari ausiliari) attraverso una nuova organizzazione del welfare e delle relative assicurazioni sia pubbliche sia private. Una certa ridondanza di risorse, insita nelle forme territorialmente diffuse di cura e assistenza, si contrappone all’efficienza parossistica delle organizzazioni centralizzate ma potrebbe alla fine rivelarsi più conveniente, anche sotto il profilo economico. Ce lo insegnano i costi stratosferici della pandemia. Pandemia che lascerà spazio a un ridisegno post-fordista di molte altre attività terziarie: turismo, trasporti, informazione, sport, cinema e tv e così via. In questo periodo c’è stata una spettacolare accelerazione dei processi digitali e dell’apprendimento delle competenze personali
” Problemi Gli effetti negativi della concentrazione di anziani secondo la logica fordista erano già noti
necessarie per dominarli e apprezzarli. Ciò renderà la trasformazione più facile e irreversibile. La sincronizzazione dei tempi tipica della fabbrica fordista è sopravvissuta nei servizi e talora proposta come manifestazione di modernità. Le misure di contenimento del contagio richiedono invece di distribuire le persone e le attività nel tempo e nello spazio in modo da evitare concentrazioni nei trasporti, negli uffici, nei supermercati e così via. In modo da usare in modo più efficiente le infrastrutture eliminando le disfunzionalità dell’accentramento spaziale, temporale e organizzativo. In quanto ai misfatti dell’accentramento organizzativo, si pensi alla questione delle mascherine, un prodotto semplice che deve rispondere a standard ugualmente semplici e facilmente adottabili. A più di due mesi dal manifestarsi delle difficoltà di approvvigionamento si discute ancora di standard e di prezzi. L’accentramento degli acquisti, con le procedure che regolano le gare, ispirato alla logica fordista delle economie di scala e del controllo si è rivelato il problema e non la soluzione. E la magistratura ha cominciato a indagare.
Soluzioni
Bisognerà creare le condizioni per lasciare queste persone quanto più possibile nei loro ambienti