Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Liquidità, la Regione vara i prestiti a costo zero
Prestiti fino a 50 mila euro: operazione da 30 milioni con Bcc e Confidi
VENEZIA Emergenza liquidità, la Regione vara i prestiti fino a 50 mila euro a costo zero. È già stata approvata nella seduta di ieri della giunta regionale la prima delle soluzioni operative del piano da 200 milioni di euro, presentato la scorsa settimana al consiglio regionale con il progetto di legge 506, con cui la Regione tenta una risposta alla crisi di liquidità delle micro-imprese creata dall’emergenza Coronavirus, impiegando i fondi di rotazione. Ieri con il primo passo operativo - parte di un piano complessivo che l’assessore all’Economia, Roberto Marcato, ha fatto capire di voler mettere sul tavolo in dettaglio la prossima settimana - la Regione, tramite la finanziaria Veneto Sviluppo, impiega 30 milioni di euro dei fondi di rotazione su fidi tra 5 mila e 50 mila euro. Prestiti pensati per passare dalle Bcc, ma che potranno esser veicolati anche dalle banche convenzionate con Veneto Sviluppo. Ma che alle microimprese, ed è questa la novità, potranno arrivare anche attraverso i Confidi vigilati. Il programma dovrebbe tradursi in pratica entro fine mese, visto che la delibera dovrà passare prima in commissione nel consiglio regionale.
L’iniziativa è pensata come complementare a quelle del Decreto liquidità del governo. Complementare, perché nulla vieta - sempre che l’istruttoria ne dimostri la sostenibilità che il nuovo prestito fino a 50 mila euro si aggiunga a quelli del Decreto, a partire da quelli fino a 25 mila garantiti al 100%. Ma soprattutto perché anche a questi fidi sono accoppiabili le garanzie al 90% o 100% previste dal decreto, anche nel caso di prestiti concessi dai Confidi.
Complementare poi negli schemi temporali. Gli affidamenti per liquidità vanno da 12 a 72 mesi, con preammortamenti fino a 24, e Taeg massimo all’1,2%. «Il primo punto importante di questi prestiti è che possono esser effettuati a tasso zero e costo zero per le imprese - spiega Marcato - la Regione si fa carico di coprire le spese istruttorie con un contributo fino a duemila euro». Che azzera i costi in molti casi, o li abbatte in maniera decisiva.
Un provvedimento complementare, ma che esplora formule alternative. Non senza una punta polemica, rispetto ai problemi dei fidi da 25 mila euro, che, secondo i dati più recenti su scala veneta, elaborati dalla task force governativa, ha concesso finora, a fine aprile, 45 milioni su un totale di poco più di duemila delibere (vedi la tabella). «Abbiamo deciso di intervenire in modo significativo - sostiene Marcato - perché il provvedimento dei 25 mila euro non funziona come atteso. La Regione sta facendo di tutto per trovare strumenti adatti. Ora mettiamo alla prova questo». L’intervento è studiato passo a passo con le categorie, che non a caso plaudono: «È una risposta alla precisa richiesta di Confartigianato, di uno strumento efficace, con il giusto taglio dimensionale, per far affluire liquidità alle imprese a costo zero - sostiene il leader regionale, Agostino Bonomo -. Siamo convinti sia un prodotto innovativo che mette in campo gli attori del territorio, i nostri confidi. L’iter dev’essere veloce».
Ma non sarà, potrebbe essere l’obiezione, che si tratta di una soluzione ad uso e consumo delle categorie? E che invece di soluzioni nuove di portata comunque limitata - 30 milioni equivalgono in potenza a 600 operazioni da 50 mila euro - si potevano mettere i soldi regionali ad ampliare la portata dei provvedimenti nazionali, dalle sezioni regionali del Fondo centrale alla copertura delle spese per portare la restituzione dei fidi da 6 a 10 anni? «Per quanto si faccia, resta il nodo di microimprese poco attrattive per le banche, per i margini troppo bassi rispetto ai costi sostiene Mauro Vignandel, direttore di Cofidi Veneziano -. Ma qui si danno funzioni nuove a strutture con costi inferiori, come i Confidi, ugualmente vigilati, che possono affrontare la fascia delle micro-imprese, con soluzioni di finanziamento a costi per queste ultime bassissime. Io credo che stiamo creando una soluzione che verrà copiata altrove».