Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
«Il tempo è scaduto» i commercianti tornano a protestare in piazza
SCHIO Dopo Vicenza, Thiene e altri centri della provincia, a Schio si ripete la protesta dei commercianti per la mancata riapertura. Ieri alle 16 in piazza Statuto, presenti il sindaco Valter Orsi e l’assessore veneto al Lavoro Elena Donazzan, i negozianti hanno simbolicamente spedito – via posta, in un pacco - le chiavi delle loro attività al governo: indirizzate a palazzo Chigi, a Roma.
La protesta è stata organizzata da Confcommercio e dall’associazione di negozianti Cuore di Schio. Nella lettera che accompagna la spedizione nella capitale, gli esercenti si chiedono «perché non rispettare le diversità dei contesti territoriali», consentendo aperture in sicurezza nei territori meno colpiti dall’epidemia. Inoltre si chiedono «perché, come è giusto che sia, si aprono i mezzi pubblici riducendone la capienza e non si può fare entrare una persona alla volta nelle nostre attività. Perché, come è giusto che sia, si aprono fabbriche con pochi o tanti dipendenti e non possono aprire nel rispetto dei protocolli di sicurezza piccoli negozi?». Per Guido Xoccato, di Confcommercio Schio, «il tempo è scaduto. Occorre passare dalle parole ai fatti. Invito il governo e la task force a rilevare la mia attività, a venire a lavorare. Subito aiuti a fondo perduto e ri-apertura in sicurezza». (a.al)