Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Messa sul web, poi comunione vicino la chiesa
L’idea del parroco di Oderzo, monsignor Bazzichetto, è piaciuta e verrà ripetuta domenica: messa in streaming e poi comunione davanti la chiesa.
ODERZO La messa in streaming sul canale Youtube delle sue parrocchie e poi l’eucarestia consegnata ai fedeli al termine della «passeggiata spirituale». Così monsignor Pierpaolo Bazzichetto ha sperimentato un nuovo modello di messa ai tempi del coronavirus. Una funzione che, in parte, supera i confini del virtuale imposto dalle misure di contenimento del Covid-19, e torna a essere basata sul rapporto umano anche se nel totale rispetto delle misure di sicurezza e senza creare assembramenti. Un modello che monsignor Corrado Pizziolo vescovo della diocesi di Vittorio Veneto è pronto a estendere: «Ha funzionato e i sacerdoti che vorranno replicarlo lo potranno fare». A spiegare com’è nata l’idea è lo stesso monsignor Bazzichetto che regge le parrocchie di San Giovanni Battista, di Camino e di Fratta di Oderzo: «È una possibilità che c’è sempre stata per malati e disabili. Il parroco terminata la messa va da loro con l’eucarestia. Abbiamo preso spunto da questo. Visto che le nuove ordinanze consentono ai cittadini di spostarsi in paese, ho pensato che potessero fare una “passeggiata spirituale” per prendere la comunione». Detto fatto, il parroco si è messo all’opera: «Mi sono confrontato prima di tutto con il vescovo Pizziolo e l’ufficio liturgico - spiega -. Poi con il sindaco Maria Scardellato e la polizia locale. Abbiamo stabilito tutte le regole e domenica scorsa abbiamo provato». Dopo la funzione in streaming, i fedeli delle tre parrocchie, muniti di guanti e mascherina, si sono messi in fila, a distanza di sicurezza, davanti alle chiese dove ad attenderli c’erano monsignor Bazzichetto e gli altri parroci di Oderzo: «Abbiamo seguito tutte le indicazioni, distanze di sicurezza, gel all’ingresso, l’altare spostato vicino alla porta laterale per consentire ai fedeli di entrare uno alla volta e uscire subito. Nessun assembramento e per consegnare l’eucarestia abbiamo usato ciotoline trasparenti monouso, molto dignitose». L’iniziativa è stata un successo, per oltre due ore i sacerdoti hanno distribuito «il corpo di Cristo» a oltre 500 parrocchiani: «I fedeli avevano bisogno di questo momento di raccoglimento – continua il parroco -. È stato molto bello vederli in silenzio, fare la fila per ricevere l’ostia». Quella di domenica a Oderzo era una sperimentazione, ma come spiega il vescovo Pizziolo «ancora non sappiamo quando potremo ricominciare a dire messa con i fedeli presenti. Per questo il modello può essere applicato nelle realtà parrocchiali che lo volessero fare. A patto che siano rispettate due condizioni: il consenso dei sindaci e delle forze di polizia e misure di sicurezza rigorose». A chiederlo sono gli stessi fedeli, per i quali l’eucarestia rimane un momento irrinunciabile: «Non mi meraviglia che molti cristiani sentano la mancanza con la comunione – conclude il vescovo sorridendo -. Saranno anche pochi ma chi c’è chi ci crede davvero».