Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Più posti letto e staff Covid 19 il virus cambia il San Bortolo
Pavesi: «Per settembre avremo una Terapia intensiva esclusivamente dedicata al Coronavirus. E raddoppieremo i tamponi». Intanto è ripresa l’attività ordinaria
VICENZA L’emergenza dettata dal virus fa (quasi) raddoppiare i letti di Malattie infettive, all’ospedale San Bortolo di Vicenza. E crescono della metà quelli di Terapia intensiva: «Lo ha deciso la Regione, la misura sarà strutturale - dichiara il direttore generale Giovanni Pavesi – per settembre avremo un reparto di terapia intensiva nuovo dedicato solo e costantemente al Covid-19. Inoltre raddoppieremo la capacità di effettuare tamponi, da 600 a 1.200 al giorno».
Ieri il direttore generale dell’Usl Berica ha fatto il punto sui primi tre giorni di attività ad ospedale «riaperto», assieme ai dirigenti dell’azienda sanitaria e al sindaco Francesco Rucco, davanti al varco in viale Rodolfi. Lì una squadra di infermieri controlla la febbre e consegna i braccialetti colorati a chi entra. Lo stesso sistema di sorveglianza all’ingresso è stato adottato anche negli altri ospedali del territorio dell’azienda Berica, da Valdagno a Montecchio Maggiore.
Da lunedì a ieri in tutti gli ospedali dell’Usl 8 sono stati eseguiti 270 interventi chirurgici programmati, oltre 5.400 visite specialistiche, esami diagnostici e prelievi di sangue. «Nella singola giornata di martedì i prelievi sono stati
1.070, non siamo lontani dai
1.400 dell’attività standard – osserva Pavesi – sono aumentate anche le visite ambulatoriali, all’ospedale di Vicenza sono state 800. Il distanziamento sociale e i controlli all’ingresso finora non hanno fatto registrare problemi. C’è stato un unico battibecco a Creazzo con un utente e interverremo sugli spazi fuori dall’ambulatorio di porta Santa Lucia a Vicenza, dove c’è il rischio di intasamenti». Ai vari punti prelievi dell’azienda ospedaliera (otto, in tutta l’Usl) ormai si accede solo su prenotazione all’orario prefissato. La maggior parte delle prenotazioni è online. Anche l’attività chirurgica in ospedale, in realtà, dovrebbe aumentare: per ora sono attive sette sale operatorie su dodici, ma l’orario è stato ampliato a 12 ore (8-20). «I dati sono buoni – dichiara il dg - queste due settimane, fino al 18 maggio, saranno importanti per capire se l’attività dell’Usl può proseguire come prima».
Le novità ci sono già, però, in tema di dotazione di posti letto specialistici. Per l’ospedale di Vicenza è in vista un ampliamento. O meglio, alcune delle misure di emergenza prese da fine febbraio con l’insorgere dell’epidemia diventeranno strutturali. «La Regione – spiega Pavesi – ha definito con una delibera un aumento dei posti. In particolare verranno quasi raddoppiati quelli di Malattie infettive e cresceranno, di metà, quelli di terapia intensiva». Nel dettaglio, ai 20 posti letto presenti normalmente in Malattie infettive se ne aggiungeranno altri 17, destinati ai malati di Coronavirus. Allo stesso modo, ai 20 posti letto del reparto di Terapia intensiva se ne aggiungeranno altri 10, più ulteriori 5 o 6 letti di terapia semi-intensiva. Gli spazi, per la Terapia intensiva, verranno recuperati nell’ex Unità di Cura intensiva coronarica (Ucic), che disponeva di 8 letti riconvertiti per l’emergenza. La stessa Ucic verrà ricostituita, ma in un altro punto dell’ospedale. «Tra le misure che diventeranno strutturali ci sarà un rinforzo di staff sanitario al Servizio Igiene della dottoressa Maria Teresa Padovan. Inoltre – riprende il dg da qui a settembre potenzieremo la nostra capacità di processare tamponi: dobbiamo raddoppiare i numeri giornalieri attuali».
In giorni in cui si dibatte, a livello nazionale, del tema di curare i malati Covid con gli anticorpi presenti nel plasma dei guariti, anche nell’Usl 8 ci si interroga sulle potenzialità di questa terapia. «La nostra Usl è pronta anche ad effettuare cure con questa modalità. Dipenderà dalle indicazioni della Regione» conclude Pavesi.