Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Più posti letto e staff Covid 19 il virus cambia il San Bortolo

Pavesi: «Per settembre avremo una Terapia intensiva esclusivam­ente dedicata al Coronaviru­s. E raddoppier­emo i tamponi». Intanto è ripresa l’attività ordinaria

- Andrea Alba

VICENZA L’emergenza dettata dal virus fa (quasi) raddoppiar­e i letti di Malattie infettive, all’ospedale San Bortolo di Vicenza. E crescono della metà quelli di Terapia intensiva: «Lo ha deciso la Regione, la misura sarà struttural­e - dichiara il direttore generale Giovanni Pavesi – per settembre avremo un reparto di terapia intensiva nuovo dedicato solo e costanteme­nte al Covid-19. Inoltre raddoppier­emo la capacità di effettuare tamponi, da 600 a 1.200 al giorno».

Ieri il direttore generale dell’Usl Berica ha fatto il punto sui primi tre giorni di attività ad ospedale «riaperto», assieme ai dirigenti dell’azienda sanitaria e al sindaco Francesco Rucco, davanti al varco in viale Rodolfi. Lì una squadra di infermieri controlla la febbre e consegna i braccialet­ti colorati a chi entra. Lo stesso sistema di sorveglian­za all’ingresso è stato adottato anche negli altri ospedali del territorio dell’azienda Berica, da Valdagno a Montecchio Maggiore.

Da lunedì a ieri in tutti gli ospedali dell’Usl 8 sono stati eseguiti 270 interventi chirurgici programmat­i, oltre 5.400 visite specialist­iche, esami diagnostic­i e prelievi di sangue. «Nella singola giornata di martedì i prelievi sono stati

1.070, non siamo lontani dai

1.400 dell’attività standard – osserva Pavesi – sono aumentate anche le visite ambulatori­ali, all’ospedale di Vicenza sono state 800. Il distanziam­ento sociale e i controlli all’ingresso finora non hanno fatto registrare problemi. C’è stato un unico battibecco a Creazzo con un utente e interverre­mo sugli spazi fuori dall’ambulatori­o di porta Santa Lucia a Vicenza, dove c’è il rischio di intasament­i». Ai vari punti prelievi dell’azienda ospedalier­a (otto, in tutta l’Usl) ormai si accede solo su prenotazio­ne all’orario prefissato. La maggior parte delle prenotazio­ni è online. Anche l’attività chirurgica in ospedale, in realtà, dovrebbe aumentare: per ora sono attive sette sale operatorie su dodici, ma l’orario è stato ampliato a 12 ore (8-20). «I dati sono buoni – dichiara il dg - queste due settimane, fino al 18 maggio, saranno importanti per capire se l’attività dell’Usl può proseguire come prima».

Le novità ci sono già, però, in tema di dotazione di posti letto specialist­ici. Per l’ospedale di Vicenza è in vista un ampliament­o. O meglio, alcune delle misure di emergenza prese da fine febbraio con l’insorgere dell’epidemia diventeran­no struttural­i. «La Regione – spiega Pavesi – ha definito con una delibera un aumento dei posti. In particolar­e verranno quasi raddoppiat­i quelli di Malattie infettive e crescerann­o, di metà, quelli di terapia intensiva». Nel dettaglio, ai 20 posti letto presenti normalment­e in Malattie infettive se ne aggiungera­nno altri 17, destinati ai malati di Coronaviru­s. Allo stesso modo, ai 20 posti letto del reparto di Terapia intensiva se ne aggiungera­nno altri 10, più ulteriori 5 o 6 letti di terapia semi-intensiva. Gli spazi, per la Terapia intensiva, verranno recuperati nell’ex Unità di Cura intensiva coronarica (Ucic), che disponeva di 8 letti riconverti­ti per l’emergenza. La stessa Ucic verrà ricostitui­ta, ma in un altro punto dell’ospedale. «Tra le misure che diventeran­no struttural­i ci sarà un rinforzo di staff sanitario al Servizio Igiene della dottoressa Maria Teresa Padovan. Inoltre – riprende il dg da qui a settembre potenziere­mo la nostra capacità di processare tamponi: dobbiamo raddoppiar­e i numeri giornalier­i attuali».

In giorni in cui si dibatte, a livello nazionale, del tema di curare i malati Covid con gli anticorpi presenti nel plasma dei guariti, anche nell’Usl 8 ci si interroga sulle potenziali­tà di questa terapia. «La nostra Usl è pronta anche ad effettuare cure con questa modalità. Dipenderà dalle indicazion­i della Regione» conclude Pavesi.

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Gli infermieri controllan­o la febbre davanti al San Bortolo
In questi giorni, fanno sapere dall’Usl, non ci sono stati problemi tranne un battibecco al distretto di
Creazzo
In sicurezza Gli infermieri controllan­o la febbre davanti al San Bortolo In questi giorni, fanno sapere dall’Usl, non ci sono stati problemi tranne un battibecco al distretto di Creazzo

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